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Funicolare Como-Brunate, dopo il ‘viva le code’ Peduzzi rilancia: “Rispondo a chi ha soluzioni in tasca su tutto”

L’elogio della coda, autore Daniele Peduzzi presidente Cpt Spa, ha fatto storcere il naso a molti. La celebrazione del successo della funicolare Como-Brunate, certificata anche dalla lunghe colone di turisti in attesa – spettacolo che si è ripetuto immutato anche nel lungo week end pasquale – ha strappato molti sorrisi e altrettante critiche (qui tutti i dettagli).

Ma è sempre il presidente Peduzzi, con toni ironici ma fermi, ad affidare a Facebook un ulteriore commento.

“La Funicolare Como-Brunate è un mezzo di trasporto sottoposto a regolamentazione Tpl. Questo implica alcuni vantaggi e altre limitazioni. Lo stesso titolo di viaggio pone, a norma di legge, ogni viaggiatore sullo steso piano, che sia di Piazza Volta, di San Maurizio o di Sidney poco importa: chi prima arriva, prima viene imbarcato. Due anni or sono, a seguito di una raccolta firme di Caterina Pedraglio e grazie all’intercessione del sottoscritto presso le sedi competenti, si è creata (in deroga) una corsia che consente ad un massimo di 5 possessori di adeguato titolo di viaggio, la facoltà di accedere immediatamente all’imbarco tramite apposito varco di accesso, sempre che la carrozza non sia già piena (in tal caso anche l’abbonato deve attendere la corsa successiva).

Questione “biglietti online”: l’acquisto di biglietto online comporta l’impossibilità di gestire i flussi all’interno delle stazioni. Per questioni di sicurezza, nell’area compresa tra la biglietteria e imbarco, si consente l’attesa solo ad un certo numero di passeggeri questo perché si devono scongiurare la calca, eventuali episodi di panico e per consentire agevolmente l’accesso ai paramedici in caso di emergenza sanitaria. Per questi motivi la coda è sempre alla biglietteria e quindi quasi tutta all’esterno delle stazioni. Questione “aumentare le corse”: l’impianto ha un contratto di servizio che prevede tot corse giornaliere e su quel numero vengono calcolati gli investimenti e la vita dell’impianto: aumentare le corse in maniera eccessiva significherebbe accorciare la vita dell’impianto e aumentare quindi i fermi per manutenzione.

Spero di aver fornito a tutti quelli che “ho la soluzione in tasca per tutto” adeguate seppur sommarie informazioni. E comunque si sta in coda al ristorante, al museo, alla cassa del supermercato, sulla A1, da Morbegno a Sondrio, in viale Certosa…e tutti muti. W le code e w i turisti!”.

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23 Commenti

  1. CARO AMICO DI P
    Tu veramente pensi che sia facile dal punto di vista delle normative di sicurezza e degli investimenti rimodulare la capienza?
    in primo luogo vuol dire prendere le attuale carrozze e buttarle nel cesso , progettare ad hoc nuove carrozze (questo tipo di produzione non è standardizzata ma fatta ad oc) e inoltre ridefinire le procedure di sicurezza dei convogli e della rete
    cun la cilapa in bun tucc !!!!

    1. Nessuna ha detto debba succedere oggi o domani, ma evitare di pensarci è il miglior modo per non cambiare nulla.
      Se l’illustrissimo presidente di CPT è in grado di produrre un unico commento del tipo “viva le code”, bè direi che è completamente inadatto al ruolo che ricopre: bisogna pensare ad alternative, verificarne la fattibilità, produrre qualche risultato.

      Altrimenti pure quando le carrozze saranno da cambiare ci faremo trovare al palo (a maggior ragione se sono prodotte ad hoc).

      Smontare alcune sedute (comunque non godibili con la ressa) per far posto a più persone in piedi? Prevedere sedute reclinabili che in alta stagione rimangono chiuse così da avere più spazio? etc..
      Far lavorare la testa, invece di dire “no, non stiamo facendo assolutamente nulla”. Vergognoso.

  2. raddoppiare la funicolare o fare una funivia ?
    a parte i costi ci si rende conto in quale angusto impervio e in buona parte edificato contesto territoriale siamo insediati?
    Qui non manca la visione (le visioni lasciamole ai santi o ai dementi) manca il buon senso!

    1. Raddoppiare è un’esagerazione, ma pensare a cabine con capienza di 75-80 posti invece che 55-60 significa un bel +30% di persone trasportate.

  3. Il nastro del sevizio giornaliero (6,00 – 22,30 feriale / 6,00 – 24,00 sabato e estivo) prevede la cadenza di 15 min o di 30 min
    Calcolando la corsa della durata di 7 min e i tempi di incarrozzamento , salvo per il cadenzato a 30 min, non ci sono spazzi per inserire ulteriori corse aggiuntive

    1. Stringendo i tempi di incarrozzamento, si potrebbe magari scendere a una partenza ogni 12′ (quindi 5 all’ora invece di 4).

      1. bravo amico di P , se poi succede un incidente con morti e feriti x eccessivo sovraffollamento l’avviso di garanzia lo recapitiamo a casa tua?

        1. Ecco la classica carta di chi ha pochi argomenti e si sente minacciato da qualsiasi proposta che preveda di cambiare lo status quo: “eh ma la sicurezza? Quando succede qualcosa allora paghi tu!”.

          Attenzione, presto a “Scommettiamo che?” Evaristo tenterà una grande impresa: fare entrare 60 persone in una cabina (dotata di 4-5 porte) in soli 5′ senza causare morti e stragi! Cosa difficilissima e assurda, don’t try this at home!

  4. Ha ragione Stefano Tentori. Se si guarda il brevissimo periodo, i ragionamenti di Peduzzi non fanno una grinza. Non è possibile cambiare la funicolare, quindi se le carrozze sono sature, la coda per accedervi è obbligata. Se si guarda invece il passato, tolti i cinque anni di Lucini, a Como la Lega e il centrodestra hanno governato senza idee, immersi nel peggior provincialismo, senza creatività, senza visione del futuro per 25anni! E dopo 25anni di paratie, musei abbandonati, ingorghi e innumerevoli scelte sciocche, il leghista Peduzzi ci viene a dire che far la coda è una figata?? Mah…..

  5. A Como è mancata e manca la visione del futuro, un città di provincia con una mentalità provinciale, chiusa, da piccolo mondo antico (basta vedere chi ha governato como ) che improvvisamente si è trovata nel mondo, sottoposta alle pressione del modo che non è piu il piccolo mondo antico.
    Mancano le infrastrutture e le strade, Brunate è praticamente un borgo isolato, la strada che lo raggiunge è un incubo, bastano due auto che si incrociano e si blocca tutto. La funicolare l’unico mezzo alternativo per raggiungerla , inadeguata per capacità di persone trasportate.
    Ma questo da sempre non da oggi, nessuno ha pensato a cosa fare dove andare quali investimenti erano prioritari per affrontare l’inevitabile sviluppo turistico, hanno fatto le paratie che non servono a nulla se non generare una situazione tragicomica per 15 anni e a rovinare per sempre il magnifico lungolago liberty sostituito d un lungolago anonimo stile piazza del mercato.
    Mancaza di visione, pianificazione e realizzazione strutture non si risolvono in una settimana, un mese o un anno, siamo indietro di 15 anni. Nell’immediato ovviamete gli abitanti di Brunate devono avere la precedenza su tutti, pianificare corse in orari strategici solo per loro i turisti si possono accomodare sulle altre di corse.
    Aumentare le corse significa aumentare i costi di manutenzione e diminuire la vita dell’impianto e allora? L’aumento delle corse e dei biglietti permettono di aumentare i costi delle manutenzioni che possono essere effettuate in periodo invernale, quando la funicolare non è sotto pressione turistica, e per quanto riguarda la vita dell’impianto si dovrebbe cominciare a pensare seriamente di raddoppiare la funicolare o aggiungere una funivia ad alta capacità per il trasporto a Brunate di persone cose e ovviamente mettere mano alla strada che porta da Como a Brunate. Le soluzioni non sono mai univoche ma vanno sempre bilanciate in un mix attentamente pesato.

    1. Brunate sarà anche un borgo quasi isolato, ma ha comunque una capacità ricettiva oggettivamente limitata, ed è giusto che sia così. Fatto salvo il diritto per i brunatesi di muoversi agevolmente da/a Como, aumentare il flusso allargando magari la strada o in altri modi potrebbe essere assai deleterio. Io non sarei nemmeno contrario, in alcune circostanze, al numero chiuso. Ma non vivo a Brunate: magari gli abitanti del borgo godono all’idea di essere sommersi di gente dalla strada, dalla doppia funicolare, dalla tripla funivia, dalla sciovia, dalle navette con gli elicotteri ecc.

  6. Cerchiamo di non pretendere troppo da un geometra leghista comasco o da un leghista comasco geometra oppure da un comasco geometra leghista. Noi in ATM in Foro Bonaparte non vediamo tutte queste code.

  7. Basta entrare nel sito https://www.funicolarecomo.it/ per rendersi conto che siamo ancora lontanissimi dal biglietto on line, non siete ancora riusciti a fare un sito che si adatta ad una visibilità da cellulare o tablet e parla di gestione flussi all’interno della stazione, problemi troppo grandi per chi non ha risolto ancora problemi elementari.

  8. Paragonare le code al supermercato con quelle sulla A1 mi pare veramente fuori luogo, essendo grandezze incommensurabili (cioè che non ammettono una misura comune).
    P.S. Se fuori dal ristorante c’è coda, cambio ristorante; eventualmente mi sazio con un panino.

  9. Insiste nel dire che con gli acqusiti online ci sarebbero problemi di sicurezza e calca: poverino, deve essere rimasto fermo al 1890 quando hanno inaugurato la funicolare.

    Che si possa compare il biglietto prima o dopo non cambia nulla: d’altronde è quel che già succede oggi alla stazione di Brunate.
    L’utenza arriva in stazione già dotata di biglietto (solitamente all’andata da Como ha già comprato anche il biglietto di ritorno) e non mi sembra ci siano problemi di sicurezza.

    Basta scuse, faccia il suo lavoro per migliorare il servizio.

  10. Semplicemente patetico il PEDUZZI. Secondo lui quindi è giusto che i ragazzi tornando da scuola devono fare la coda per permettere ai turisti di salire a Brunate prima di loro che alle 14.30 devono ancora rientrare a casa, pranzare e fare i compiti??? NON SOLO PATETICO….ANCHE IRRISPETTOSO VERSO CHI USA LA FUNICOLARE PER ANDARE A LAVORARE

  11. La coda è un buon posto per uno degli adesivi del musicista di strada di Como. Intrattieni le persone mentre aspettano. Forse questo succede già

  12. Oggetto sociale di CPT spa
    dallo statuto art. 3.2 (cpv. B)
    (CPT potrà) organizzare, gestire e svolgere attività accessorie, o complementari, o affini nel settore delle mobilità, inerenti agli interessi pubblici delle comunità locali delle quali sono enti esponenziali i Comuni e la Provincia di Como, quali, a titolo d’esempio […]
    – servizi complementari di trasporto di persone quali iservizi turistici, di noleggio e di trasporto merci.

    Forse un sevrizio integrativo di navette (festivi, prefestivi, estate 9.00-19.00) tra piazza De Gasperi (Como) e Piazza Bonacossa (Brunate) o fino al CAO insieme alla contestuale chiusura ai non residenti di via per Brunate aiuterebbe a evitare le code, a preservare l’esperienza di viaggio in funicolare, a impedire ingorghi sulle strade brunatesi, a mitigare l’impatto ambientale delle migliaia di auto che sgasano sui tornanti, a riqualificare spazi magnifici ma stuprati dalle automobili private (piazzale CAO) e a favorire la sicurezza sulle strade (magari valorizzando per le bici una delle poche salite famose a livello mondiale per il Giro di Lombardia).
    Certo serve una classe politica abile non solo a fornire floride carriere manageriali ai prorpi ex esponenti ma anche ad avere una visione e un progetto che vada oltre il “viva le code”.

    p.s. un servizio di prenotazione online del biglietto risolve esattamente i problemi di gestione dei flussi all’interno delle stazioni, e già che ci siamo: un concorso di idee per studiare nuove biglietterie e sale di aspetto dignitose male non farebbe.

  13. È vero la coda va messa in conto ma una gestione migliore, più oculata e personale più attento ed efficiente farebbero la differenza.

  14. Leggendo il primo articolo ho pensato che magari era stata data un po’ troppa evidenza alla frase “viva le code”. Ma no, questo ci è proprio…
    Comunque dietro congruo compenso posso spiegargli cosa sbaglia nel suo ragionamento e soprattutto perché, dietro congruo compenso, dovrebbe essere lui a trovare le soluzioni e non noi.

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