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San Fermo, il “Giornalito” degli studenti racconta le emozioni della quarantena. L’idea di Lorenzo con i compagni-cronisti

La quarantena di bambini e ragazzi, a stretto contatto quotidiano con la tecnologia, può portare alla luce anche ottime idee.

È il caso di Lorenzo Fasola, studente di IV B nella scuola primaria di San Fermo, che grazie alla collaborazione dei compagni di classe ha realizzato un vero e proprio giornalino settimanale.

Lorenzo Fasola

Obiettivo: raccontare le proprie emozioni ed esperienze della quarantena, attraverso disegni e tanti altri “lavoretti” creativi che vengono poi riportati all’interno del piccolo periodico.

“L’idea è nata da mio figlio Lorenzo circa un mese fa – spiega il papà, Stefano Fasola – non avendo contatti diretti con i compagni di classe, a causa della quarantena, ha pensato di creare una specie di giornalino da condividere tramite email. Il Giornalito ha coinvolto tutta la sua classe, quindi abbiamo chiesto la collaborazione delle insegnanti e della rappresentante di classe per l’invio ogni settimana”.

Un’idea stimolante per i ragazzi, che potrebbe ispirare iniziative simili da allargare a tutte le classi dell’istituto Istituto Comprensivo Como Prestino Breccia.

“Sia alle maestre sia alla preside è piaciuto molto questo progetto, tanto che la preside stessa lo ha inserito nel portal informatico dell’Istituto – continua Stefano – Lorenzo ne è molto orgoglioso, si impegna tanto nel suo ruolo di caporedattore e sta imparando a utilizzare svariati programmi soprattutto per impaginare. In questo caso, l’uso differente della tecnologia si sta dimostrando importante e potrà sicuramente servirgli in futuro anche oltre l’emergenza”.

A un mese circa dal lancio del primo numero del giornalino, il gruppo è riuscito a coinvolgere anche quattro compagni che non avevano a disposizione un computer per partecipare attivamente.

“Questo progetto rappresenta un’esperienza nuova e stimolante per tutti i bambini e ragazzi – conclude il papà di Lorenzo – per questo abbiamo cercato di far sì che partecipassero tutti i compagni di classe, facendoci inviare i lavoretti anche da chi non ha un pc. Speriamo che la scuola possa quindi mettere un computer a disposizione dei quattro ragazzi che non lo hanno ancora. Ad ogni modo, penso che abbiamo dato vita a un progetto che dimostra tanti bei valori: solidarietà, necessità di comunicazione, possibilità di prendere parte a esperienze nuove e stimolanti. Ora speriamo che si possa coinvolgere tutta la scuola”.

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