Diversi i gruppi Facebook dove numerosi frontalieri raccontano di essersi sentiti chiedere il Green Pass al transito in dogana, rientrando in Italia.
A chi ha chiesto lumi è stato detto che si tratta di una direttiva recente, documento di cui però al momento non vi è traccia alcuna.
Consultando il sito di Ats Insubria si legge chiaramente: “Gli obblighi di Certificazione Verde non si applicano ai lavoratori frontalieri in ingresso e in uscita dal territorio nazionale per comprovati motivi di lavoro e per il conseguente rientro nella propria residenza, abitazione o dimora”.
Sul tema è intervenuto il senatore leghista Stefano Candiani che ha bollato la richiesta di Green Pass in dogana come “irragionevole e non dovuta”.
Candiani ha segnalato la faccenda alla questura di Varese e al Ministero dell’Interno.
Il senatore è netto, sono “controlli eccessivi e non richiesti che discriminano i viaggiatori italiani diretti in Svizzera ed evidenziano una mancanza di coordinamento di cui gli stessi addetti alla frontiera sono vittime, in quanto evidentemente sprovvisti delle dovute e precise indicazioni. Serve quindi che dal Ministero dell’Interno vengano al più presto inviate delle direttive chiare in merito al Green Pass e alle situazioni in cui può essere richiesto o meno, al fine di tutelare i frontalieri e i viaggiatori italiani garantendo agli stessi operatori di lavorare senza commettere errori. In questo momento di tutto c’è bisogno fuorché di ulteriore e inutile confusione”.