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Divieti di sosta, Quadri non molla: “Da Rapinese crociata persecutoria”. E apre la caccia agli ‘italici abusivi’ in Ticino

“Ormai abbiamo tutti a portata di mano un telefonino o un tablet: avanti con gli scatti e inviate le foto alla PolCom di riferimento! E, se ce le mandate in copia a redazione@mattino.ch, potremo pubblicare quelle più interessanti. Stando alla cronaca recente, la crociata del sindaco di Como Alessandro Rapinese contro le auto ticinesi ha conosciuto una nuova recrudescenza”.

Inizia così il consueto affondo del dì di festa del deputato della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri come sempre dalle colonne de Il Mattino della Domenica. Tema la nota tenzone sul tema dei divieti di sosta. Ben noto il pugno di ferro del sindaco di Como, Alessandro Rapinese, contro le violazioni degli elvetici tanto da arrivare all’obbligo di saldo immediato della multa, altrimenti niente restituzione dell’auto (nelle ultime settimane ha fatto notizia il caso di un ticinese che beccato in divieto a Ponte Chiasso, è stato rimandato a casa a piedi poiché non poteva pagare).

E poi le foto di Quadri alle auto trovate in violazione (qui un esempio). Insomma la ‘guerra’ comasco-ticinese si gioca tutta sulle quattroruote. E così oggi Quadri torna a provocare, si legge: “In quel di Como, i conducenti con targa TI che posteggiano in modo irregolare sono tenuti a saldare immediatamente la contravvenzione. Se non hanno con sé abbastanza contanti o la carta di credito, devono andare a casa a prelevare e tornare con il grano. […] Fermo restando che il codice stradale va rispettato ovunque ci si trovi, e che la procedura d’incasso adottata è conforme alla legge, la criminalizzazione comasca delle targhe ticinesi non pare una mossa molto acuta“.

E ancora: “C’è in effetti ragione di credere che ci siano più veicoli italici posteggiati “alla cavolo” in Ticino che non il contrario. Per ovvi motivi: questo sfigatissimo Cantone è invaso tutti i giorni da frontalieri e padroncini, molti dei quali si spostano uno per macchina. Il flusso in direzione opposta è numericamente molto inferiore, e principalmente composto da pendolari della spesa […]. Va poi rilevato, ancora una volta, che targa ticinese non significa per forza conducente ticinese. Visto l’alto numero di cittadini italiani che risiede qui, è ben probabile che molti dei “ticinesi” mazzuolati a Como siano in realtà… comaschi. Oppure stranieri di varia nazionalità”.

E quindi parole dure per Rapinese: “Ampliando un po’ gli orizzonti, il primo cittadino del capoluogo lariano potrebbe considerare che gli automobilisti ticinesi che parcheggiano scorrettamente sono clienti dei negozi e degli esercizi pubblici della sua città. Quindi contribuiscono a far girare l’economia locale (a perderci è quella rossoblù, ma questo è un altro discorso). Se tutti i ticinesi smettessero di frequentare Como in risposta alle politiche persecutorie promosse dal sindaco, c’è da scommettere che commercianti ed esercenti comaschi non salterebbero di gioia. E che se  ne ricorderebbero alle prossime elezioni. Allo stesso modo i politicanti lariani, prima di fomentare l’astio contro i ticinesi (che magari, vedi sopra, c’entrano in misura solo parziale) dovrebbero ricordarsi che tanti dei loro elettori sono frontalieri. Quindi hanno la pagnotta sul tavolo grazie al Ticino. Ma forse il sindaco di Como preferirebbe averli in patria come disoccupati? […]”. Attendiamo il prossimo capitolo e la prossima multa.

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16 Commenti

  1. Quello li è il sciur quadri?? Sembra il papà di Draco malfoy in Harry potter!sarà
    Anche lui un mangiamorte?

  2. Ma perché questo politico ‘elvetico’ chiama sempre ‘ITALICI’ gli italiani o usa dire italico al posto di italiano?

  3. Quadri sei pietoso!!!!! Ancor di più e chi ti dà lo stipendio….inviti le persone a fare fotografie agli “italici”!!! ( Ricordo che per 30 anni voi svizzerotici non avete pagato le multe in italia)
    Ma povero te che pena mi fai!

  4. Ogni giorno Rapinese benedice l’esistenza di Quadri e Quadri quella di Rapinese. Un po’come l’estrema destra israeliana supporta l’esistenza di gruppi intransigenti al governo dei territori palestinesi. Era così anche in ex Jugoslavia prima del baratro. La propaganda è tutta interna. Si usa l’alter ego avversario per dare un senso in più al proprio esistere… io li vedrei bene su un atollo disperso nel pacifico, in luna di miele e lontano dai nostri cuori.

  5. mi pare che gli italiani siano sanzionati,se in torto,con severita’ dall’occhiuta Polizei:e,quando succede,debbano saldare subito.di che si lamenta Quadri?vuole che si usino due pesi e due misure?e’ questa la sua idea di giustizia?

    1. Io ho preso una multa anninfa e lavorando in Italia mi hanno sequestrato la patente e mi hanno fatto andare a prelevare e pagare in contanti senza un briciolo di ricevuta…

    1. Caro sindaco… Non avevo capito quanto è importante in questo caso.
      Se penso a quanto ho subito fino a ora in territorio elvetico… Adesso ha tutto il Mio appoggio

  6. La “Svizzerata” di Lorenzo Quadri. Premesso che chi commette infrazioni è giusto sanzionarlo ma a non sembra chi fin’ora gli Italiani abbiano goduto di un “Sistema di impunità ” cosa che non si può dire degli stranieri in Italia.

  7. Rapinese fa benissimo, gli svizzeri devono pagare le sanzioni subito..altrimenti le auto restano in Italia. Esattamente come fa la Svizzera con con ch sbaglia. Con una grande differenza: i poliziotti Svizzeritrattano gli italiani ,senza motivo, da delinquenti.

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