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“I frontalieri devono poter lavorare in Svizzera usando l’auto privata”. Il Consiglio nazionale dice “si”

Frontalieri al lavoro con la propria auto, arriva il “sì” del Consiglio Nazionale svizzero. Dopo il via libera di alcuni mesi fa da parte del Consiglio degli Stati (ne avevamo parlato qui), adesso l’ulteriore decisivo passaggio.

Una notizia sicuramente positiva visto che fino ad ora i frontalieri attivi in Svizzera potevano utilizzare il proprio veicolo (non immatricolato nella Confederazione) solo per il tragitto casa-lavoro (e naturalmente per motivi personali). L’automobile privata, per contro, non poteva però essere utilizzata per un uso commerciale, secondo il diritto federale.

Adesso con il si alla mozione del senatore Martin Schmid (Plr/Gr), si cambia. Secondo l’autore della mozione, con oltre 360 mila frontalieri impiegati in Svizzera – 78mila in Ticino – questo problema poneva innumerevoli lavoratori e ditte svizzere di fronte a sfide finanziarie, logistiche e legali. Diversi i settori che da sempre dovevano infatti fare i conti con tale realtà. Nel settore delle pulizie o delle costruzioni, ad esempio, è consuetudine che i lavoratori si rechino sul luogo di lavoro, ovvero all’immobile da pulire o nel cantiere in corso d’opera direttamente da casa, portando magari anche del materiale.

Ora il contenuto della mozione è stata fatto proprio anche dalle ministra delle finanze Karin Keller-Sutter, secondo cui l’attuazione della mozione accoglie nel diritto vigente una pratica esistente, stabilendo così condizioni chiare.

Chi è contrario però sostiene che tale scelta inciterà ancora meno i frontalieri a utilizzare i trasporti pubblici.

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