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Il pedaggio folle da 120 euro al mese per migliaia di automobilisti tra Milano e Como: “Ora si sveglia anche la Lega”

Sempre in primo piano il rischio che migliaia di automobilisti possano pagare tra 4 e 6 euro al giorno il transito sulla Milano Meda (Pedemontana Tratta B2). Ne parlavamo, ancora una volta, poche ore fa in questo articolo. Secondo alcune stime la cifra mensile per un automobilista potrebbe arrivare a 120 euro.

Ora intervengono duramente Gigi Ponti e Angelo Orsenigo, consiglieri regionali del Pd, rispettivamente della province di Monza e Brianza e Como. Ecco quanto scrivono in una Nota:

Quello della Lega sul pedaggio della Pedemontana, e in particolare della Milano-Meda, è un vero e proprio teatrino. Dopo che da mesi diciamo che è un provvedimento inapplicabile, ingiusto, insensato, si sveglia il sindaco di Lazzate e nostro ex collega in consiglio regionale, il leghista Andrea Monti, e, assieme ai primi cittadini di altri comuni, tra cui il compagno di partito Giovanni Alberti, sindaco di Mariano Comense, approva un ordine del giorno in cui chiede di ripensare alla decisione di far pagare ai pendolari i costi dell’opera con il pedaggio. La troviamo quanto meno una presa di posizione tardiva. Ma soprattutto appare chiaro che per rimettersi in partita, visto il malcontento di intere comunità, la Lega ha dovuto virare completamente rispetto alle sue convinzioni, considerato che il presidente Fontana, al quale si rivolge, è il primo dei suoi esponent.

È da quasi un anno che facciamo richieste e finalmente anche le forze di maggioranza hanno compreso l’importanza della nostra azione finalizzata a chiedere la gratuità della tratta B2/Milano-Meda di Pedemontana. A questo scopo abbiamo organizzato un partecipato presidio all’ingresso del consiglio regionale, a Palazzo Pirelli, ancora lo scorso 4 marzo, abbiamo promosso una raccolta di firme a sostegno della gratuità della tratta B2 di Pedemontana, appunto un pezzo di Milano-Meda, abbiamo chiesto, già il 31 marzo, al presidente della Commissione Territorio e infrastrutture, Lobati, un’audizione con i presidenti delle Province di Monza e Brianza e di Como. Ma tutti i nostri sforzi sono rimasti lettera morta e da parte dei vertici di Regione Lombardia, non abbiamo ottenuto alcuna risposta.

In particolare, a marzo avevamo consegnato al presidente del consiglio regionale Romani circa 6.100 firme, ulteriori mille ad aprile, altre mille a maggio. Eppure, a fronte di tutto ciò non abbiamo avuto alcun riscontro dal presidente Fontana. Non ci arrendiamo: proprio in queste ore abbiamo depositato, direttamente all’attenzione del governatore, ulteriori mille firme, superando quota 9mila, e siamo ormai a poche sottoscrizioni dal traguardo delle 10mila firme a favore di una richiesta che, notiamo con soddisfazione, vede oggi aggiungersi anche i sindaci leghisti Monti e Alberti.

Non da ultimo, lo scorso 22 maggio avevamo richiesto, con un atto ispettivo inviato alla Direzione generale Infrastrutture e opere pubbliche, di conoscere, nel piano tecnico economico e finanziario, l’introito previsto dal pedaggiamento della tratta B2, senza tuttavia ricevere alcun dato. È tempo, dunque, che Fontana, primo responsabile di Autostrada pedemontana lombarda, società soggetta all’attività di direzione e coordinamento della Regione, dia una risposta chiara alle migliaia di cittadini, pendolari, imprese giustamente preoccupati per i risvolti economici di questa scellerata decisione, oltre che ai timori dei comuni contigui alla tratta B2, che rischiano di vedere compromessa la viabilità locale e, di conseguenza, la qualità della vita, dagli utenti della Milano-Meda che per evitare il pedaggiamento cercheranno alternative nelle vie dei paesi adiacenti”.

Chiediamo quindi che vi possa essere finalmente un impegno bipartisan a tutela delle nostre comunità e che questo possa essere manifestato con chiarezza e senza ambiguità durante il prossimo incontro del Tavolo dedicato a Pedemontana dell’assessorato alle Infrastrutture. A questo punto, vista anche la presa di posizione della Lega sul territorio, attendiamo quanto prima una convocazione.

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