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In 100 protestano per i rumori tra Como e Cernobbio, Akzo Nobel tende la mano: “A norma, ma miglioreremo ancora”

Oltre 100 firme per denunciare rumori e vibrazioni causati dalla Akzo Nobel, l’industria di vernici sul confine tra Como e Cernobbio. Questa la petizione arrivata sul tavolo del sindaco di Cernobbio, Matteo Monti, che mette nero su bianco lamentele non del tutto nuove. Nel mirino di questa sorta di Davide contro Golia, infatti, c’è l’attività dello stabilimento e, in particolare, i rumori causati dall’utilizzo di alcuni silos.

“Abbiamo provveduto a informare il Comune di Como perché la sede dell’azienda si trova sul suo territorio – spiega Monti – ma come amministrazione siamo disponibili a incontrare i firmatari anche in presenza dell’azienda, se vorranno”. Per provare a capire meglio la situazione, abbiamo chiesto spiegazioni al presidente e amministratore delegato di Akzo Nobel Giuseppe Rigamonti: “Non sappiamo nulla della raccolta firme ma l’estate scorsa una residente di Piazza Santo Stefano aveva presentato un esposto lamentando la rumorosità. Dopo le verifiche eseguite da un laboratorio esterno, era stato escluso un impatto rumoroso causato dall’azienda, risultato confermato anche da Arpa”.

Per quanto riguarda i “vicini di casa” più stretti, Arpa aveva invece segnalato il superamento di 8 decibel dei limiti di rumorosità consentiti, fatto che aveva portato a un esposto presentato dal Comune di Como nel quale veniva richiesto di ridurre le emissioni rumorose: “Il rilievo però non prendeva in considerazione i rumori di fondo della zona, indipendenti dalla nostra attività – precisa Rigamonti – così abbiamo concordato nuove prove per verificare anche questo dato: il risultato è stato che superiamo i limiti dello 0,6%”.

Un dato minimo che richiede comunque un intervento che l’azienda ha concordato con il Comune di Como a dicembre scorso e i cui tempi di realizzazione sono stati prorogati alla fine del 2022 con un’ordinanza firmata dal sindaco di Como Mario Landriscina. “Predisporremo nuove vetrate insonorizzate e pannelli afonici per le porte – spiega il presidente – quello di Como è il più grande stabilimento della Akzo Nobel ma non avrebbe senso limitarsi a dire che diamo lavoro a 700 persone, perché la nostra filosofia è di integrarci, non scontrarci. Anche i colori delle nostre facciate sono stati scelti per armonizzarsi con il contesto”.

E per quanto riguarda il rumore dei silos? “La fase di scarico dura un’ora e avviene una volta o due al giorno solo in orario diurno – spiega Rigamonti – abbiamo anche deciso di sospendere il lavoro tra le 12 e le 14 per non disturbare il riposo pomeridiano di un vicino e abbiamo disattivato il suono di retromarcia dei muletti per evitare rumori fastidiosi. Tutti hanno il sacrosanto diritto di lamentarsi ma più di così, e più che basarci su dati concreti, noi non possiamo fare”.

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