Dopo l’incidente di ieri alla Tintoria Lariana di via Cumano a Como dove una reazione chimica ha intossicato 14 dipendenti, obbligato l’intero quartiere a restare in casa con le finestre chiuse e portato a una lunga notte di bonifiche da parte dei vigili del fuoco (qui e qui tutti gli aggiornamenti) oggi l’intervento del sindaco Alessandro Rapinese che ha ordinato all’azienda “l’interruzione delle attività fino alla bonifica e al ripristino delle condizioni di sicurezza dei serbatoi e condotte di trasporto della sostanza chimica”.
Si legge nel provvedimento “[…] Dato atto che, per quanto sopra indicato, ATS Insubria ha chiesto al Sindaco, in qualità di Autorità amministrativa locale, l’emissione di un apposito atto amministrativo urgente nei confronti degli interessati, al fine di adeguare con carattere d’urgenza, a tutela della salute pubblica con interruzione dell’attività di che trattasi, fino alla bonifica e al ripristino delle condizioni di sicurezza dei serbatoi e condotte di trasporto della sostanza chimica ed inoltre di avvisare i residenti dell’area adiacente la ditta e zone limitrofe a limitare l’apertura delle finestre, sino alla completa evaporazione del Cloro Verificata, quindi, la necessità di adottare la presente affinché si provveda a dar corso con effetto immediato alle prescrizioni poste da ATS Insubria, a tutela della salute pubblica […]”. Il sindaco ordina: “Alla Tintoria Lariana SRL con sede in via Cumano 8 l’interruzione dell’attività di che trattasi, fino alla bonifica e al ripristino delle condizioni di sicurezza dei serbatoi e condotte di trasporto della sostanza chimica. Tutte le azioni di adeguamento poste in essere dovranno essere rendicontate ad ATS Insubria – Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria nonché al Settore 13 Ambiente, Parchi e Giardini, Servizio Ambiente del Comune di Como”. Viene inoltre incaricata “la competente Agenzia di Tutela della Salute dell’Insubria di Como e la Polizia Locale di Como di disporre la verifica dell’esecuzione della presente ordinanza, nonché di effettuare ulteriori controlli al fine di accertare l’avvenuta ottemperanza”.
Il primo cittadino nel documento rammenta anche che “le gravi responsabilità di carattere civile e penale qualora si verificassero danni alla salute della popolazione e che, in caso di inadempienza alla presente ordinanza, resta fatta salva l’applicazione delle sanzioni penali di cui all’art. 650 del Codice Penale”.
IL DOCUMENTO COMPLETO
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