“Voglio continuare la rotta di mio padre, non tradendo le qualità che ci hanno contraddistinto in tutto il mondo: velocità, sicurezza e bellezza” sono le parole colme di affetto di Tullio Abbate Jr, figlio dell’omonimo fondatore della notissima azienda di famiglia (scomparso nell’aprile 2020), e ora a capo di uno dei cantieri più conosciuti al mondo, specializzato nella costruzione di barche sportive e non solo.
“La mia famiglia è in questo settore fin dal 1875 – racconta – quando ci occupavamo della realizzazione di zattere a vela per il trasporto. Dopo la seconda guerra mondiale mio nonno Guido con i suoi tre figli, riprese l’attività e fu uno dei primissimi al mondo ad installare su piccole barche alcuni motori a scoppio, che gli permisero di entrare anche all’interno del mondo delle competizioni sportive. Tutto cambiò però nel 1969, quando mio padre si mise in proprio, fondando la “Tullio Abbate Srl”, per poter utilizzare un materiale innovativo per l’epoca: la vetroresina, che fu rivoluzionario e quasi sconvolgente, in un periodo in cui si adoperava prevalentemente il legno. Da qui ebbe inizio la grande avventura”.
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Con il passare degli anni infatti le soddisfazioni non tardano ad arrivare, infatti sia Tullio Jr che il padre vincono con le proprie barche la “Centomiglia del Lario”, campionati europei e anche gare mondiali di motonautica offshore. Ma non è tutto. L’azienda si fa conoscere e la qualità delle sue barche fa il giro di tutto il mondo, infatti tra gli acquirenti che sono passati nell’azienda di Tremezzo ci sono Diego Maradona, Ayrton Senna, Alberto di Monaco, Michael Schumacher, Vittorio Emanuele di Savoia e tante star e personaggi di fama internazionale: “Ogni barca è un pezzo unico, infatti ogni volta le costruiamo su misura in base alle richieste del cliente, è importante perciò che, oltre ad apparire belle, siano anche veloci e sicure”.
Qual è il segreto di un così grande successo? Qualche materiale speciale? O forse qualche tecnica particolare nella lavorazione? Non proprio.
“Tutto questo non sarebbe potuto accadere senza i nostri maestri d’ascia – spiega – questo lavoro viene tramandato di generazione in generazione, io sono cresciuto sin da piccolo nel cantiere e conosco ogni singolo dipendente: siamo come una grande famiglia, accomunati tutti dalla stessa grande passione”.
Infine l’ingrediente più importante per il successo, che non può essere altro che il lago stesso: “La maggior parte delle aziende del nostro settore hanno la sede in zone industriali, dove la logistica e il trasporto delle merci è più agile – conclude – il nostro territorio da questo punto di vista non aiuta di certo, ma ogni volta che vado in cantiere sono consapevole di lavorare, come pensava anche mio padre, nel posto più bello del mondo e questo non può che incentivarci a produrre delle barche straordinarie”.
Un commento
Bravo Tullio, oltre ad essere l’orgoglio di tuo Padre, sei il ns orgoglio; forza e coraggio…avanti tutta.
Giancarlo