Nova Como, l’associazione nata qualche mese fa e attiva su mille fronti prettamente politici – a partire dalla serie di battaglie in tribunale e fuori contro la chiusura delle scuole voluta dalla giunta Rapinese – se la prende perché, come del tutto ovvio, qualche partito ipotizza di portare tra le sue fila e magari candidare i principali protagonisti.
Anzi di più: dopo la pregevole diffusione di una serie di veri e propri manifesti politico-programmatici sui temi caldi di oggi e certamente della prossima campagna elettorale, l’associazione si inventa letteralmente una “fuorviante interpretazione che si è voluto attribuire all’operato e alle intenzioni di Nova Como, la cui natura civica, culturale e apartitica è comprovata, altresì, anche dall’eterogeneità delle sensibilità politiche e dei percorsi personali dei componenti della presidenza e dei soci, uniti non dall’ ‘appartenere’ a qualcosa o a qualcuno, ma dalla ‘comunanza’ di valori e intenti e, soprattutto, da un profondo amore per la città”.
A quanto risulta – almeno a noi – in questi giorni e anche qui si è parlato di tentazioni eventuali di partiti e coalizioni di dialogare, e magari – perché no? – portare dalla propria parte alcuni singoli esponenti di Nova Como e nessuno, anche fuori da qui, leggendo un po’, ha mai parlato di schieramento dell’associazione tout-court con una sigla o una coalizione (per verifica, ecco i nostri articoli qui e qui). Ma tant’è, la suscettibilità non è solo dell’arco costituzionale tecnicamente detto ma anche in chi si affaccia nel cosiddetto agone per le prime volte e paga lo scotto dell’inesperienza.
Per inciso: che possa subentrare l’idea di qualche ‘corteggiamento elettorale’ tra esponenti di partito, quando gli interlocutori principi di un’associazione sono i partiti stessi, è la cosa più naturale del mondo, come ovvio. E i giornali, come noto, non servono soltanto a seguire pedissequamente e in modo notarile le iniziative di qualsiasi soggetto ma a dare conto anche di ciò che accade dietro e attorno le quinte.
Ad ogni modo, di seguito la nota integrale.
Alla luce delle notizie diffuse negli ultimi giorni Nova Como intende precisare e ribadire che l’associazione è nata come associazione civica e culturale e tale è rimasta nel tempo, mossa esclusivamente dal desiderio di contribuire, con spirito costruttivo, al bene della città di Como. E’ nata dall’incontro fortunato e casuale di un gruppo di cittadini che, a fronte di un lecito esercizio dell’educata contestazione rispetto alla scelta di chiudere le scuole del centro storico della città, esercitata mediante una pacata richiesta di confronto trasparente e concertato tra le parti interessate, sono stati delegittimati, offesi, bistrattati e costretti a subire toni e metodi inaccettabili, segnati da una gravissima mancanza di pudore e di rispetto istituzionale.
In quel contesto, pervaso da un sentimento di impotenza e frustrazione e avvertendo un “vuoto democratico”, quel gruppo di cittadini ha costituito Nova Como, per offrire uno spazio libero di dialogo, ascolto e partecipazione dove poter condividere idee, esperienze e competenze, con l’intento di offrire a tutte le componenti politiche della città la possibilità di un confronto aperto e costruttivo su temi di interesse comune, e soprattutto con l’intento di riavvicinare i cittadini, le associazioni e tutti gli attori del territorio alla res publica.
L’impegno originario è stato successivamente rinnovato e ribadito attraverso i diversi studi offerti nonché ad ogni incontro di dibattito pubblico e in ogni occasione possibile, per offrire idee, proposte concrete e possibili soluzioni a varie questioni che riguardano la quotidianità nella città in cui tutti viviamo e che amiamo: una città di straordinaria bellezza e con enormi potenzialità che sempre più spesso si sente trascurata e distante dalle sue istituzioni.
Ed è in questo senso che Nova Como intende fare politica, nel senso più nobile ed elevato del termine, e forse nel suo più antico significato: quello aristotelico, secondo cui l’essere umano, lo “zoon politikon”, si realizza anche attraverso la partecipazione attiva alla collettività e al bene comune, in una realtà in cui il diritto dei cittadini ad essere ascoltati e il senso di responsabilità nell’esercizio della funzione pubblica sono valori fondanti e imprescindibili per costruire, e mantenere nel tempo, un dialogo autentico tra la Comunità e le sue Istituzioni.
E proprio in considerazione di tutto questo appare quanto mai fuorviante l’interpretazione che si è voluto attribuire all’operato e alle intenzioni di Nova Como, la cui natura civica, culturale e apartitica è comprovata, altresì, anche dall’eterogeneità delle sensibilità politiche e dei percorsi personali dei componenti della presidenza e dei soci, uniti non dall’ “appartenere” a qualcosa o a qualcuno, ma dalla “comunanza” di valori e intenti e, soprattutto, da un profondo amore per la città.
Nova Como continuerà a lavorare con passione, competenza e indipendenza per proporre una visione alternativa e positiva del futuro di Como, la cui realizzazione passa attraverso la cultura dell’ascolto, del dialogo e del confronto, indispensabili per consolidare un modello di comunità più partecipato, coeso ed equo.
Nova Como – La Presidenza: Vincenzo Falanga, Maria Massara, Teresa Minniti