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Laglio, un anno dopo ancora devastazione. L’ira di Pozzi: “Fondi e progetti lenti, così non ne usciremo mai”

Le immagini dell’alluvione di quasi un anno fa sembravano essere solo un lontano ricordo e invece il lago questa mattina è stato riportato a una dura realtà. Infatti il maltempo di questa notte ha causato numerose frane su tutto il lago, specialmente nei paesi di Laglio e Nesso.

 

La situazione è drammatica, anche se fortunatamente, per il momento, non paragonabile a quella del 2021.

Sul tema abbiamo ascoltato la voce del primo cittadino di Laglio Roberto Pozzi, furente per quanto accaduto, che da mesi denuncia la lentezza degli interventi di messa in sicurezza.

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“Non è possibile essere ancora in una situazione del genere – tuona – Le varie operazione necessarie, dopo l’alluvione dello scorso anno, erano ancora in fase progettuale. Le tempistiche sono troppo lunghe. Siamo in una situazione d’emergenza, ci vogliono normative straordinarie per poter intervenire al più presto!”.

Infatti quello che più lascia perplessi è che la frana è caduta nello stesso punto del 2021: “I soldi del Pnnr devono essere usati per progetti di messa in sicurezza del territorio, altrimenti non ne usciremo mai! Sono mesi che non piove, non è possibile che dopo solo una notte succeda questo. Serve un progetto urgente a livello nazionale, noi piccoli comuni non possiamo fare niente da soli”.

E ancora: “Dopo mesi di siccità, è bastato un temporale. Fortissimo per carità, ma un temporale, per portarci indietro di un anno. Dalle calamità del 27 luglio e 4 agosto 2021, tutte le procedure, col supporto di una attentissima e competente Regione Lombardia, sono state attivate ma purtroppo siamo ancora all’approvazione della fase progettuale. È del tutto evidente che servano, a livello nazionale, normative emergenziali tali da consentire interventi piùrapidi e incisivi”.

“E’ del tutto evidente, almeno per chi vive queste situazioni di degrado del territorio, l’attivazione din piano nazionale straordinario per la messa in sicurezza del territorio – prosegue Pozzi – Col supporto dei Comuni ma non demandando loro compiti di difficile conduzione. Un piano straordinario con i fondi del Pnrr, fondi che rischiano di finire in mille rivoli. Giacchè ogni Comune o Ente ha il suo progettino da finanziare. Per quanto ci riguarda abbiamo fatto tutto il possibilee continueremo a farlo, ringrazio gli uffici, l’ufficio tecnico in particolare per l’impegno profuso. Abbiamo raccolto oltre160 mila euro già distribuiti ed eravamo nella fase finale della progettazione definitiva/esecutiva ma così è una corsa contro il tempo a rincorrere l’emergenza”.

Sul fronte degli aiuti, da Roma per il paese è stato previsto un milione nell’ottobre 2021.

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5 Commenti

  1. Caro Pozzi sei proprio un ingenuo… Non capisci che più gli interventi di messa in sicurezza ritardano, rallentano, avanzano a passi di lumaca…. Più i danni aumentano e quindi….. Più MILIONI saranno necessari per cercare di riuscire a mettere in sicurezza la zona!!!!
    È un metodo perfettamente rodato e utilizzato per le eterne ricostruzioni post terremoti e tutti i gradi lavori pubblici.
    È un sistema operativo ben preciso e voluto.
    È applicato anche per la giustizia con tempi biblici, la sanità con liste d’attesa infinite….
    È il risultato del CONSOCIATIVISMO E NEPOTISMO CHE NULLA POTRÀ MAI SCALFIRE.
    POZZI… RASSEGNAMOCI PERCHÉ NON C’È SPERANZA CHE SI MIDIFICHI RADICALMENTE IL MECCANISMO.

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