RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Lago di Como, i due operatori taxi boat: “Il prestito in banca, i prezzi onesti, i clienti felici”. “Dov’è l’abusivismo? Penalizzano le famiglie comasche”

Dietro alle multe, alle ordinanze e ai controlli sempre più serrati contro i “barcaioli abusivi” sul lungolago, ci sono storie di giovani comaschi che hanno scelto di rimanere, di lavorare e di costruire qualcosa nella propria città. Uno di loro è David, 27 anni, che ha deciso di lanciarsi nel settore delle escursioni private sul Lago di Como, lo abbiamo ricontattato dopo aver ricevuto una sua mail.

“Ho iniziato questa attività quest’anno – racconta – con l’aiuto dei miei genitori che hanno garantito con la nostra casa un prestito bancario. Ogni giorno lavoro per far crescere questo progetto, che rappresenta il mio futuro. Se dovesse fallire, la mia famiglia e io ci troveremmo in gravi difficoltà economiche”.

Racconta: “Quando sono in piazza, non ‘importuno’ nessuno: mi avvicino alle persone, chiedo se vogliono fare un giro in barca e, se la risposta è no, auguro semplicemente una buona giornata. Molti clienti sono persone che non riescono a prendere il battello perché i biglietti sono esauriti o le code sono troppo lunghe. A bordo li accolgo con un bicchiere di vino, racconto la storia delle ville e dei paesaggi, rispondo alle loro domande”.

“Le recensioni parlano chiaro: i turisti sono soddisfatti”

Il risultato? “Le recensioni parlano chiaro: chi sale con noi è soddisfatto. I prezzi sono onesti: sufficienti a coprire i costi, pagare le tasse e dare lavoro oggi a tre giovani. Non credo che questo danneggi l’immagine della città, anzi: offriamo un servizio per cui molti sono disposti a pagare e che in tante città portuali del mondo viene garantito dai lavoratori locali”.

La sua attività non coinvolge solo i turisti ma attorno si muove un vero e proprio indotto: cantieri nautici, meccanici, falegnami, fornitori. “Ogni giorno mettiamo in moto un’economia fatta di famiglie di Como e dintorni, non di multinazionali”.

Eppure, invece di sostegno e regole condivise, piovono sanzioni. “Ci troviamo davanti multe, controlli e provvedimenti che sembrano fatti apposta per ostacolare chi lavora. Se il pontile comunale è piccolo e poco stabile, non è colpa nostra. Se i battelli sono pieni, non è colpa nostra. Noi offriamo un’alternativa, in sicurezza e con professionalità”.

Ma allora dov’è l’abusivismo?

Se lo chiede anche Francesco Masperi, altro operatore del settore che ha ci ha scritto una lunga mail per raccontare il suo punto di vista, lo abbiamo richiamato: “I più pensano che abusivo sia il contesto della prestazione: la barca non a norma, non registrata e autorizzata dall’Autorità di bacino, con personale non formato o non idoneo a gestire barca e passeggeri, ma non è così. Le barche sono registrate e approvate dall’Autorità di Bacino e dalla Motorizzazione Civile, subiscono una verifica da parte di un ingegnere di quest’ultima che ne certifica l’idoneità all’utilizzo professionale e, a fronte di questa vengono rilasciate le autorizzazioni. I conducenti sono abilitati da una patente nautica, i più multilingua e quasi tutti formati per i rischi generici dell’attività, primo intervento di pronto soccorso e antincendio. Allora dov’è l’abusivo?”.

E prosegue: “Il malfattore è un ragazzo che si alza la mattina, sta sotto il sole cocente per tutto il giorno e senza aggredire o coercire nessuno se gli va bene ‘spaccia’ un tour in barca o, in altri settori un piatto di spaghetti. Ma vanno bene gli ambulanti abusivi in centro, il giro di droga sotto il Monumento dei Caduti, i giardini chiusi da tre anni. Tutto questo va bene, va bene anche il malcontento dei turisti che lamentano carenza di servizi… però dà fastidio chi vende un giro in barca”.

“Escono sempre meno barche”

Masperi critica apertamente l’atteggiamento dell’amministrazione comunale, in particolare del sindaco Alessandro Rapinese, che secondo lui porta avanti una politica repressiva contro i lavoratori del settore. “Ieri sono intervenute le autorità a Sant’Agostino dove hanno multato anche ragazzi che stavano chiacchierando, senza proporre niente e senza materiale pubblicitario a vista. Sono uscite meno barche del solito, il Sindaco ha ottenuto il suo risultato: molte piccole aziende, in regola, su cui molte famiglie contavano non porteranno a casa il pane, oggi si sono trovate in difficoltà”.

E lancia un monito: “Como qualche decennio fa viveva di una fiorente attività serica e dell’imponente indotto che questa generava, di un discreto comparto di metalmeccanica leggera, entrambi generavano occupazione per buona parte dei cittadini comaschi, oggi questi comporti produttivi non esistono più. I lavoratori, i più si sono ricollocati nel settore turistico ricettivo, che dovrebbe essere il vanto della città. Di fatto il comparto turistico sta compensando questa carenza. Oggi abbiamo i turisti che arrivano a Como, numerosissimi e vogliono vivere il Lago, le terre circostanti, le sue bellezze, la cucina, magari in forma un po’ più riservata di quella che offre la navigazione o altri servizi pubblici e qui ecco dove subentrano gli operatori privati tra cui gli odiati boat tours. I turisti sono così entusiasti del servizio che andando a interrogare motori di ricerca quali Tripadvisor e Viator troviamo tantissime recensioni positive, ma allora dov’è il disagio arrecato?”.

“Ascoltate chi vive di turismo, date regole chiare e giuste”

Una situazione paradossale in una città dove, ricorda Masperi, i turisti affollano il lungolago, restano in coda per ore per accedere ai servizi pubblici, e spesso cercano alternative più riservate. Alternative che gli operatori privati, regolari e professionali, sono pronti a offrire.

David aggiunge un’ultima riflessione: “Como è bellissima, ma troppo poco valorizzata. Ho 27 anni e i giardini pubblici sono in ristrutturazione da quando ho perso i denti da latte. I turisti mi chiedono dove portare i loro figli a giocare, e non so cosa rispondere. Il mio appello è semplice: smettiamo di trasformare chi lavora in un problema. Ascoltate chi vive di turismo, date regole chiare e giuste, e lasciateci fare quello che sappiamo fare meglio: accogliere le persone e mostrare loro il lago che amiamo“.


		
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo