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Landriscina, scudo sugli arredi del lungolago: “Il lago si vedrà, ecco perché”. Nessi: “No, la vista sarà minore”

All’inizio della discussione sulla mozione di Svolta Civica sul rischio che sul lungolago di Como riappaia quasi un secondo muro a causa dell’altezza delle fioriere (70 cm), il sindaco Mario Landriscina è intervenuto in consiglio comunale per difendere senza incertezze il progetto di arredi per la futura passeggiata.

Ne abbiamo parlato diffusamente prima di Natale, nell’articolo qui sotto tutti i dettagli.

“Vogliono fare un altro muro”, sulle paratie durissima accusa di Svolta Civica

Il sindaco ha esordito rimarcando “i numerosi consensi” che gli arredi messi a punto dall’architetto Massimo Semola avrebbero già incassato e poi – riferendosi a Nessi – ha affermato che “ognuno ascolta chi gli pare compiacente”.ì

Totale approvazione del primo cittadino anche per “le soluzioni tese a esaltare il genio di Plinio che risultano di indiscutibile valenza perché il personaggio risulta prestigio internaizonale; anzi, forse la città è stata poco consapevole di quanto ci ha lasciato Plinio come eredità culturale, dunque ben venga una manifestazione di riconoscenza che gli arredi potranno esprimere”.

Poi il tema caldissimo, quello della visibilità del lago con le future fioriere e non solo.

Panchine a libellula, intarsi nel porfido di animali marini, insetti, piante: ecco il nuovo lungolago di Como

“La visibilità del lago è un concetto molto generico, servirebbero parametri oggettivi e non soggettivi – ha esordito Landriscina – La realtà prevede strutture pensili disitanziate da non meno di 10 metri e aiuole in granito bianco di altezza pari a 70 centimetri, un’altezza necessaria per la messa a dimora delle piante. Peraltro, la resa in altezza sarà di 55 centimetri alla vista poiché la passeggiata sarà ribassata di 15 centimetri rispetto al bordo lago”.

Sul possibile ingombro delle panchine rispetto alla vista del lago, il sindaco ha ribattuto che “le panchine non interferiranno perché saranno posizionate dietro le aiuole”.

Infine, Landriscina ha messo nel mirino la famosa terza perizia per la sistemazione finale del lungolago, messa a punto all’epoca dalla giunta Lucini.

“Per la progettazione della terza perizia a livello architettonico e paesaggistico non si era proceduto con un concorso di idee – ha affermato Landriscina – Le quote della pavimentazione intanto sono cambiate e i pergolati e le essenze arboree di quel progetto avverrebbero comunque ricorrendo a fioriere L’inserimento (del verde, ndr) prevedeva già strutture di contenimento e in più le piante previste oggi risultano anche più permeabili alla vista”.

“Lo studio degli arredi – ha concluso il primo cittadino – evita peraltro i numerosi abbattimenti del doppio filare di tigli previsti con la terza perizia. Inoltre, le panchine erano senza schienali a differenza di quelle che saranno collocate ora”.

Inevitabilmente, è intervenuto anche il relatore della mozione di Svolta Civica, il consigliere Vittorio Nessi. “Ci sta che ciò che non piace a me possa piacere ad altri, vedi le panchine a libellula – ha affermato – Ma qui non si discute di una generica vista lago, ma si discute della stessa vista del lago che 13 anni fa venne impedita da un muro di 70 centimetri, la stessa altezza delle nuove fioriere. E non è vero che questo progetto è uguale a quello della Giunta Lucini perché all’epoca era previsto l’interramento delle fioriere e la passeggiata era a un livello più basso di quello che sarà definitivo. Dunque una parte di vista si perderà, sarà diminuita in maniera permanente”.

Alla fine, la mozione è stata bocciata a larga maggioranza.

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6 Commenti

  1. Scusate, ma il lavo ora lo vedete con i cespugli di lavanda e degli oleandri nella parte “ Zambrotta”?!
    No, non si vede nella sua interezza, e le future fioriere e panchine avranno lo stesso ingombro visivo. Ergo, questa è la solita polemica inutile.

  2. QUESTA VOLTA STO DALLA PARTE DEL SINDACO! QUI E’ COME BERTOLDO CHE NON TROVA MAI L’ALBERO GIUSTO PER IMPICCARSI. SE VOGLIAMO ESSERE SOFISTI ANCHE GLI ALBERI DEL LUNGO LAGO IMPEDISCONO LA VISTA,E ALLORA CHE FACCIAMO? VIA ANCHE GLI ALBERI? L’IMPERATIVO E’ CHIUDERE IL CANTIERE E RENDERE FRUIBILE L’AREA

  3. I comaschi si plachino, Marione sindaco ha deciso: i muretti-fioriera, tra loro intervallati di dieci metri, saranno “a vista” alti solo 55 cm.

    Del resto, le bruttissime, e forse anche inutili, paratie del compianto suo predecessore Botta (stessa area, stessa zucca) in qualche modo si dovranno pur provare a nascondere!
    Per la vista appunto…

  4. Intanto iniziate a togliere le biglietterie dei Tasell che ostruiscono la vista da anni nel punto più bello di Como. X non parlare delle barche ancorate sulla scalinata! A quando lo spostamento e demolizione dei loro manufatti?

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