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“Danni, incidenti e inerzia: cinghiali padroni delle strade come a Roma”. Olgiatese, la lettera di 19 sindaci e Parco Pineta

E’ una lettera a tratti dai toni drammatici quella che 19 sindaci comaschi e il presidente del Parco Pineta hanno scritto al presidente dell’Ambito territoriale di Caccia Olgiatese, Attilio Guin. Il problema al centro della lunga missiva riguarda il proliferare dei cinghiali e in misura inferiore dei cervi, fenomeno che continua a provocare seri danni alle colture, all’ecosistema naturale e mette a rischio anche le persone.

Addirittura – paradosso dei paradossi – i sottoscrittori paragonano Como a Roma, in un parallelismo certamente forzato, ma che, con le scene dei cinghiali scorrazzanti per la Capitale che spesso hanno fatto il giro del mondo, rende l’idea della tensione sul tema nei vari comuni lariani. Chiesti inoltre al presidente dell’Atc interventi e azioni immediate, non senza la sottolineatura di una inerzia generale sulla questione ormai arrivata oltre i livelli di guardia, per fronteggiare un problema ritenuto ormai insostenibile.

Di seguito, la lettera integrale inviata dai sindaci.

Stimatissimo Presidente ATC CACCIA OLGIATESE Attilio GUIN,

negli ultimi mesi assistiamo ad una preoccupante evoluzione dell’emergenza legata al proliferare incontrollato della fauna selvatica, con particolare riferimento a cinghiali e cervi che determinano sempre più ingenti danni non solo alle culture ma anche all’intero equilibrio dell’ecosistema naturale.

I danni da collisione nei confronti dei autoveicoli sono in continuo aumento, determinando un reale crescente pericolo non solo alle cose ma anche alle persone stesse.

A seguito della riunione, purtroppo poco produttiva in termini di risultati concreti e visibili tenuta a inizio anno, durante la quale erano state date garanzie da parte della Regione Lombardia all’Atc Caccia per iniziare la caccia al cinghiale in vista della successiva modifica della percentuale di risarcimento danni con la caccia aperta dal 30% al 10%, crediamo che poco o addirittura nulla sia stato fatto, e saremmo felici di esserci sbagliati.

Vorremmo avere innanzitutto come Sindaci, come succede senza problemi con il Parco Pineta, i numeri:

1. Numeri dei cacciatori sele-controllori formati e attivi nella zone dell’olgiatese;
2. Numero dei capi abbattuti nel 2022 (gennaio, febbraio, marzo)
3. Numero di cinghiali potenzialmente presenti nel nostro territorio, contando che i piccoli hanno una maturità sessuale accelerata e da pochi esemplari si rischia di essere invasi.
Si registrano quotidianamente avvistamenti vicino alle case e nei boschi. Si registrano quotidianamente danni ingenti alle colture, tanto che nessuna produzione si salva, dal mais alle patate.

In un momento storico come quest, in tempo di guerra, che detto nel 2022 fa rabbrividire, con la carenza di materie prime e lo “sblocco” da parte della UE dei terreni da coltivare…non poterlo fare per colpa dei cinghiali è assurdo e anacronistico.

Lo ribadiamo con forza ed è la parte più preoccupante: si registrano incidenti quasi quotidiani! A tal proposito vorremmo essere chiari: non dobbiamo aspettare il classico incidente mortale (tra cinghiali e cervi il peso degli animali è tale che l’incidente potrebbe avere queste conseguenze) per poi recriminare, piangere e cercare scuse.

I Comuni possono costituirsi parte civile nei confronti di chi provoca o ha provocato incidenti, anche contro chi non interviene, ma nessun sindaco ha la volontà di farlo se a fronte di un problema ci sono soluzioni. La Prefettura è sempre sul pezzo anche sul problema dei cinghiali, come lo è la Provincia di Como e come lo è altrettanto la Regione Lombardia, titolare delle delega alla caccia.

I Sindaci sono sul pezzo, si trovano periodicamente insieme, con il Parco Pineta ed anche assieme alle altre istituzioni per fare il punto, ma non basta più. Ad oggi il vero problema è capire cosa sta facendo l’Atc Caccia:

-Se ha iniziato a sparare o meno, a fronte delle rassicurazioni della Regione.
– Se ha iniziato, bene: vorremmo sapere i numeri.
– Se ad oggi, con un problema che a breve potrebbe essere paragonabile a Roma capitale, con i cinghiali padroni delle strade e con le scrofe in allattamento indisturbato, niente si è mosso e niente è partito, con gli incidenti stradali ed i danni ai campi quotidiani, l’unica soluzione è dar seguito a quanto comunicato dall’assessore Fabio Rolfi durante la sua visita a Castelnuovo Bozzente lo scorso anno e si proceda e commissariare l’ambito.

Non vediamo altre soluzioni: i Sindaci non possono organizzare le battute di caccia ed attivare i piani di contenimento e selezione. Abbiamo un gigantesco problema di sicurezza stradale, danni economici all’agricoltura e danni per l’incolumità delle persone.

Senza contare che la peste suina di cui nessuno più parla per la guerra fuori dai confini…è fuori dalle nostre case, come dimostra il recente caso di decesso a Perugia con l’ipotesi di peste suina. Se dovesse servire far sentire la nostra voce anche a livelli parlamentari, siamo già disposti a farlo. Ma questa situazione, con tutti i problemi che quotidianamente ci troviamo a gestire, dalla pandemia al caro bollette, dall’emergenza ucraina agli aiuti umanitari…dover ancora oggi, dopo tanti e troppi anni dovere parlare del problema cinghiali è deprimente e demoralizzante per ogni rappresentante delle istituzioni che ha a cuore il bene delle proprie comunità.

Anche il Parco Pineta esprime la sua preoccupazione.

Nonostante l’importante attività di controllo messa in atto dall’ente Parco Pineta, i suini si sono progressivamente “addomesticati” occupando aree aperte in prossimità degli abitati e in orari diurni, condizioni per molti aspetti ideali ad una efficace azione di controllo. Le attuali normative non consentono ai nostri volontari l’utilizzo di strumenti silenziati necessari ad operare nei pressi delle abitazioni, in netto contrasto con quanto previsto dalle norme di quasi tutti gli altri paesi europei per le attività di controllo nelle aree protette.

Con la presente di chiede di voler inviare, ove competenti, nelle aree in oggetto del personale abilitato e formato secondo quanto previsto dalla legge. In seconda battuta si chiede di voler sollecitare gli organi competenti, regionali o nazionali, affinché decidano di porre rimedio alla grave situazione creatasi con un immediato intervento normativo che offra al parco stesso gli strumenti per operare.

Cordiali saluti dai Sindaci sottoscrittori e dal Direttore del Parco Pineta.

1. Simone Moretti, Sindaco di Olgiate Comasco
2. Massimo Della Rosa, Sindaco di Castelnuovo Bozzente
3. Alberto Pagani, Sindaco di Binago
4. Giovanni Pagani, Sindaco di Appiano Gentile
5. Guido Bertocchi, Sindaco di Bizzarone
6. Anna Gargano, Sindaco di Lurate Caccivio e Capofila PLIS
7. Cinzia Negretti, Sindaco di Guanzate
8. Fabio Chindamo, Sindaco di Bulgarograsso
9. Giuseppe Prestinari, Sindaco di Faloppio
10. Rita Lambrughi, Sindaco di Uggiate Trevano
11. Federico Broggi, Sindaco di Solbiate con Cagno
12. Valerio Perroni, Sindaco di Villa Guardia
13. Aurelio Meletto, Sindaco Oltrona San Mamette
14. Graziano Terzaghi, Sindaco di Veniano
15. Rodolfo Civelli, Sindaco di Albiolo
16. Luigi Abati, Sindaco di Beregazzo con Figliaro
17. Lucio Tarzi, Sindaco di Valmorea
18. Alberto Introzzi, Sindaco di Montano Lucino
19. Piergiorgio Bonino, Sindaco di Cassina Rizzardi
20. Mario Clerici, Direttore Parco Pineta

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2 Commenti

  1. Non tutti i sindaci interessati dal problema hanno sottoscritto il documento, sarebbe interessante capirne il perchè

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