Da Alessandro Rossi, segretario del circolo Como Convalle del Pd, arriva una denuncia sullo stato del servizio di bike sharing in città. A prima vista, piuttosto abbandonato a se stesso sia su terra, sia via App.
“C’è una app che consente di controllare in tempo reale quante biciclette di bike sharing sono disponibili in città. Forse, però, sarebbe meglio non saperlo – esordisce Rossi – Aprendola, si vede subito la situazione: stallo per stallo, via per via. E viene davvero da mettersi le mani nei capelli”

“La situazione tipica? Mentre scrivo, alla Caserme di biciclette ce n’è una su dieci. A Sant’Abbondio? Zero su dieci. In stazione a Borghi? Zero su dieci. San Giovanni? Una su dieci – elenca con puntiglio Rossi – Sommando tutte quelle disponibili in città, su 170 stalli disponibili ci sono 3 biciclette pronte all’uso. Verrebbe dunque da chiedersi se non sia un problema dell’app, ma basta fare un giro per trovare una conferma imbarazzante di questa situazione”. Alcuni screenshot esemplificati qui sotto.

“Ma certo, vien da dirsi: sarà tutto un errore, un caso, una sfortuna di oggi. Ma la realtà parla chiaro – prosegue la nota dell’esponente Pd – La realtà di un lavoratore che, arrivando la mattina in piazza De Gasperi con la funicolare, dovendo raggiungere in fretta San Giovanni per prendere il treno si trova invece a piedi. Questo caso, questa sfortuna, varrebbe per questo lavoratore un disastro logistico”.

La conclusione è impietosa: “Per la città tutto questo vale invece una figuraccia. Per chiunque voglia usufruire dei servizi i che un capoluogo non può non avere, per i cittadini che vorrebbero solo che in questa città qualcosa funzionasse, che un’amministrazione finita e bloccata dalla costante lotta nel fango qualcosa riuscisse comunque a dare. dalla Ticosa a Muggiò; dal Politeama a via Anzani; da via del Dos alle scuole: qui la catena è rotta. E sarebbe bene ora di passare meno tempo sui social a insultare chi protesta e più a capire come far rigirare le ruote”.