Sono due le aziende in lizza per la realizzazione degli arredi del nuovo lungolago. La prima fase della procedura si è chiusa con l’apertura delle buste a Palazzo Cernezzi lo scorso 2 agosto. Quel giorno sono risultate appunto due le aziende ammesse alla successiva fase della procedura di gara: Edilizia Valdostana Srls di Quassolo (Torino) e Edil Europa Srl con sede a Torino città. Sulla prima, però, quel giorno pendeva ancora una riserva per questioni documentali.
In prima battuta erano state 15 le ditte sorteggiate dall’amministrazione per il successivo invitato a partecipare alla procedura di gara. Tredici però hanno rinunciato.
Il valore dell’appalto comunale è di circa un milione di euro (qui i dettagli).
Intanto, sul fronte strutturale idraulico, proseguono i lavori sul lungolago. A cambiare volto, in queste settimane, è soprattutto piazza Cavour, dove è ormai un ricordo la vecchia conformazione.
Sono già spariti da tempo i gradini che formavano la discesa a lago ed è stato delimitato con le palancole lo specchio di lago che sarà completamente ricoperto.
Prende invece forma l’aspetto della futura maxipasseggiata in diretto collegamento con le due “ali” già allargate sui lati fino a 20 metri verso il lago, ossia i Lungo Lario Trento e Trieste.
L’opera sarà dovrebbe essere pronta per marzo 2023.
5 Commenti
Ma in provincia una ditta che fa arredi non c’era?
Alla fine il grande progetto paratie si è risolto con dei tombini sollevabili manualmente lato S Agostino e con l’innalzamento e il prolungamento della piazza Cavour lato lago. Con un modico compenso l’avrei progettato io, in 30 minuti e con matita e carta.
Mi auguro soltanto che tutto il nuovo lungolago sia dotato di piante ad alto fusto (come Tigli) o altro e non ci si limiti a collocare qua e la dei “cespugli aborei”.
Esatto, un po’ ovunque mi sembra ci sia l’intenzione di non mettere piante che superino i 6 metri. Alberi capaci di svilupparsi un po’ di più in altezza non guasterebbero, anche per mitigare le temperature e sfruttarne l’effetto fonoassorbente.
Nel frattempo I meravigliosi Tigli del lungolago stanno morendo perché non innaffiati e soprattutto perché la massicciata è sprofondata di almeno mezzo metro e più dopo che per settimane sono stati lasciati proprio sul bordo materiali pesantissimi di ferro e laterizio addirittura IMPIGNATI.
A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA SPESSO SI AZZECCA…..
RISULTATO RAGGIUNTO I TIGLI CHE ERANO SANISSIMI ORA SONO ALLO STREMO….
COSÌ SI POTRANNO ABBATTERE TRANQUILLAMENTE….
Ovviamente la colpa Non sarà di nessuno come sempre