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Attualità, Politica

Magatti e l’addio al centrosinistra: “Ecco perché prendiamo le distanze dal Pd, ecco come sono andate le cose”

Già ieri mattina, in un’intervista su queste pagine, Bruno Magatti ha tratteggiato le ragioni dell’addio alla coalizione di Centrosinistra (qui). L’addio di Civitas a Barbara Minghetti candidata sindaco è la notizia politica di questi giorni e ha causato ben più di uno scossone e diversi malumori dentro e fuori il recinto delle forze. Oggi Magatti ha pubblicato sul sito della civica (qui) un lungo intervento dove offre la propria ricostruzione dei lunghi mesi di trattativa e spiega: “”Siamo per la condivisione e il confronto, conosciamo i problemi di Como e vogliamo affrontarli seriamente, siamo a favore di persone con una solida esperienza politica e abbiamo una visione precisa sul futuro della città. Ecco perché prendiamo le distanze dal Pd”

Riportiamo integralmente il testo:

Questa nostra breve comunicazione è rivolta a voi che condividete lo spirito e gli obiettivi di CIVITAS e ha lo scopo di offrire una breve sintesi dei passaggi fondamentali che hanno caratterizzato questo ultimo periodo.

Fin dalla scorsa primavera, con pazienza e con la volontà di non creare dissidi politici, ci siamo prodigati per essere, senza ambiguità, protagonisti con le altre forze politiche del centrosinistra del processo di formazione di una coalizione, fondata su un progetto comune e su tre pilastri metodologici chiari e in quest’ordine di priorità:

  1. condivisione del programma
  2. formazione della coalizione
  3. scelta condivisa del candidato Sindaco

Siamo sempre rimasti convinti che questo sarebbe stato il giusto modo di procedere, soprattutto nell’interesse della città. Abbiamo infatti lavorato con impegno sul programma convinti di iniziare il confronto su quello e definire l’alleanza sulla base della condivisione di punti di vista comuni sui problemi della città.

Nella ricerca di una figura politicamente condivisa per il candidato Sindaco, sin dalla primavera 2021 avevamo valutato positivamente il nome di Adria Bartolich, iscritta al PD, alla quale lo stesso aveva già chiesto la disponibilità a candidarsi in quanto persona di provata esperienza politica e amministrativa, condizione necessaria per chi debba guidare una macchina complessa quale è il Comune di Como.

Negli incontri promossi da PD, prima delle ferie estive, abbiamo delineato, anche per iscritto, la nostra posizione e da settembre 2021 abbiamo più volte sollecitato il PD e le altre forze coinvolte affinché si pervenisse a declinare i tre pilastri senza ricevere alcun fattivo riscontro.

Solo nell’incontro del 3.11 con il PD il Segretario Broggi espresse la volontà di sondare, di nuovo, la disponibilità di Mauro Guerra, precisando che non vi erano altre candidature oltre a quelle già esplorate senza successo; sul tentativo esprimemmo incondizionato assenso. Sappiamo tutti che Mauro Guerra non accolse l’invito.

Con nostra grande sorpresa, appena espresso la nostra valutazione positiva, abbiamo visto il PD avviare una spasmodica ricerca di altre candidature.

Il 10 novembre 2021, in un incontro con Civitas, Vittorio Nessi di Svolta Civica affermò con decisione che la candidatura di Bartolich non era condivisa da Svolta Civica. A questa perentoria bocciatura faceva seguito, il 28 novembre, la comunicazione a sorpresa da parte del Segretario Provinciale del PD della “disponibilità” di Barbara Minghetti, anch’essa di Svolta Civica, a cui seguiva la nostra richiesta di un incontro urgente (avvenuto il 29 novembre) e poche ore dopo, il 30 novembre, il “lancio” della candidata sulla prima pagina del quotidiano locale, presentata come “la candidata designata dal centrosinistra”.

Nei giorni successivi il quotidiano e i media on-line pubblicavano dichiarazioni e interviste di esponenti di Svolta Civica (Traglio, Nessi e Minghetti, che dichiarava “se c’è una condivisione serena, come sembra, correrò”), che davano sostanzialmente per conclusa la ricerca del candidato Sindaco della coalizione. Purtroppo dobbiamo ribadire a tutti e con forza che questa narrazione non corrisponde a verità, perché nessuna discussione sulla candidatura Minghetti è mai stata condivisa al tavolo di coalizione.

Evidenziamo che nell’unico incontro di coalizione, il 9.12 presso il CNA, il Segretario Broggi formalmente propose la candidatura di Barbara Minghetti da parte del PD precisando che nei giorni successivi l’avrebbe sottoposta all’approvazione dell’Assemblea cittadina del suo partito. Nell’occasione Civitas chiese espressamente che venisse riconvocato il tavolo per discutere e decidere, oltre che il perimetro della coalizione (includendo anche i 5 Stelle) e i punti programmatici essenziali, anche la scelta fra le due candidate in campo. A parole fu confermata la convocazione di un nuovo incontro e Svolta Civica chiese che si tenesse prima di Natale.

Per meglio chiarire la situazione e ribadire quanto discusso e convenuto nella riunione del 9, in data 11 dicembre abbiamo inviato a tutti i partecipanti al tavolo della coalizione una email, nella quale abbiamo indicato gli obiettivi programmatici per noi fondamentali per la scelta del candidato Sindaco e per la definizione del perimetro della coalizione;  nessuna risposta, ancora una volta, è arrivata da pare del gruppo PD/Svolta Civica, nemmeno sui temi di un programma condiviso, o di un progetto politico comune, né su un metodo comune di lavoro o su una ipotesi di costituenda coalizione.

Invece di aprire un confronto sincero con i potenziali alleati, come era stato loro richiesto nell’incontro di coalizione del 9 dicembre, la sera del 14 dicembre l’Assemblea Cittadina del Partito ha ratificato la proposta della candidatura avanzata da Svolta Civica, convinta che ogni altro possibile alleato si sarebbe semplicemente adeguato a questa decisione unilaterale.

La scelta operata dal PD si configura come un vero e proprio abbandono del tavolo di concertazione. La pretesa di veder accettata una scelta del tutto unilaterale, non scaturita da un percorso politico condiviso, è chiara ed inequivoca manifestazione di indisponibilità a un confronto che non prevede alcuna ipotesi di mediazione, ma solo la sottoscrizione di accordi non condivisi che la coalizione o buona parte di essa dovrebbe accettare supinamente come se i possibili alleati fossero dei semplici “portatori d’acqua” per la loro campagna elettorale.

Pertanto, sono PD/Svolta Civica coloro che hanno deciso di rompere su una possibile coalizione del centrosinistra convinti della loro autosufficienza della loro autoreferenzialità, e non buona parte della potenziale compagine, come malevolmente vogliono far credere agli elettori.

Abbiamo avuto modo di incontrare, separatamente e in remoto, venerdì 14 gennaio le delegazioni di PD e M5s. La delegazione PD ha ribadito la posizione nota, mentre è parso evidente un diverso orientamento tra i delegati M5S con un orientamento del deputato Currò in posizione divergente rispetto al capogruppo consiliare Aleotti e al consigliere regionale Erba che abbiamo ritrovato in sintonia con le nostre posizioni di merito e di metodo.

Abbiamo partecipato con una delegazione all’incontro di martedì 25 u.s. che prevedeva all’o.d.g. un confronto sui temi programmatici e la composizione della coalizione. Al di là di una generica aperura al M5S l’incontro ha, ancora una volta, eluso i temi per noi cruciali.

A noi è sembrato evidente che la volontà del gruppo PD/Svolta Civica è quella di voler operare in modo unilaterale le scelte cruciali, portando alla conseguenza di minare alla radice la possibilità di un equilibrio all’interno della coalizione.

Civitas non può che ribadire, ancora una volta, l’importanza di vivere l’impegno politico in modo leale, libero e trasparente, e che intende presentarsi ai cittadini in alleanza con coloro che coltivano gli stessi valori civici.

Bruno Magatti, capogruppo Civitas

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10 Commenti

  1. La tua interpretazione sembra verosimile. Ma a questo punto (e la domanda non è ovviamente rivolta soltanto al Pd) mi chiedo se con l’obiettivo di vincere valga la pena di candidare al ruolo di sindaco una figura completamente estranea alla storia politica del partito, oltretutto sostenuta da forze che rappresentano non certo la parte più fragile dei cittadini, tradendo sostanzialmente il proprio tradizionale elettorato di riferimento.
    Se l’obiettivo è il potere per il potere, almeno non si pronunci più il termine centrosinistra, dal quale il Pd da anni si è affrancato, e lo si consideri un partito di centro al pari dei cespugli di Como 2030, dai quali non riesco più a cogliere differenze politiche.
    Io, ormai da tempo, ho ormai abbandonato la trappola semantica della definizione di “centrosinistra”, del quale il Pd comasco (e non solo) non ha (più) titolo di fregiarsi.

  2. Ci sono anche altre interpretazioni…
    Il Partito Democratico comasco ha due volti abbastanza diversi tra loro… il PD della provincia con alcuni Sindaci piuttosto validi ma non valorizzati politicamente e il PD cittadino con il suo pacchetto di tessere piuttosto concentrato in alcune vie e condomini di Como Albate…
    Il Super Dominus è lo stesso… qualcuno lo definisce come il “Burattinaio gelliano” dell’intervista di Maurizio Costanzo sul Corriere della Sera del 3/10/1980.
    Un “Noto Avvocato” astutissimo e preparatissimo… l’Uomo della Saggezza politica … vero.
    Presumo che con gli accordi di questo famoso personaggio e dei “Veri” Vertici di Svolta Civica il PD con Svolta Civica abbiano valutato e deciso che la Dott.ssa Minghetti venisse candidata a Sindaco di Como.
    Dopotutto esprimono sei consiglieri in Comune.
    Poi se ti piace ti allei per vincere, se non ti piace stai fuori l’alleanza.
    Vero che il programma non si è visto, ma stanno lo stanno eleborando…
    Importante è che chi partecipa all’alleanza non venga considerato solo un “Portatore d’acqua”.
    Grave sarebbe arrivare ai tavoli con i nomi “già decisi” vorrebbe significare che da Traglio ad oggi Svolta Civica e i suoi Vertici “non ha fatto i compiti..”
    Altro punto da valutare è chi paga i costi della campagna elettorale… non penso la candidata Sig.ra Minghetti… (giusto ?)… e visto che seppur benestante non è la potenza economica di Traglio 2017… perciò chi paga? E cosa otterrà in contropartita ?
    In ultimo vorrei ricordare che nel 2017 al tavolo dei comitati pre elettorali (dove Magatti era assiso in qualità di ViceSindaco uscente) proposta l’On. Bartolich e qualcuno della sinistra (non del PD) si oppose con forza alla sua possibile candidatura.
    Verità è che Como è città di espressione conservatrice e per vincere necessita di una candidatura adeguata …

  3. Clamoroso al Cibali (cit.): autogol del Bruno comunale!
    Come sottolineato da altri commentatori sto aspettando la riduzione della tassa sui rifiuti caro ex assessore magatti!

  4. Trovo raccapricciante che il Pd abbia candidato una donna in carriera estranea al suo partito quando avrebbe avuto l’opportunità di condividere con Civitas una propria iscritta.
    Questo dato, da solo, è sufficiente a spiegarci come il Pd comasco sia ormai lontanissimo dalla propria tradizione politica. Persino dal difficile recupero degli ideali di una sinistra che a livello nazionale Enrico Letta, seppure tra mille contraddizioni, sta cercando di ripristinare.
    La gestione attuale del partito comasco è davvero imbarazzante e mira, come sempre, al potere per il potere, disinteressandosi delle persone.

  5. Ciao Bruno, bella ricostruzione di comodo, tutta molto formale e precisa.

    La realtà è diversa e più semplice: hai una tua idea e pretendi che gli altri si adeguino.

    Un po’ come quando hai provato a muoverti d’anticipo per imporre un nome, testimoniato da ComoZero 3 mesi fa (“farò 2 nomi al PD”): un prendere o lasciare che immagino non sia stato accettato.

    Quando riuscirai a mettere da parte il tuo protagonismo e la formalità fine a sè stessa, fai pure un fischio!

  6. Perche il buon Magatti non ci spiega come mai la tassa rifiuti con la differenziata non è mai scesa al contrario di quanto raccontava quando era assessore?

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