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Mario, Enrico e il sogno di un campo da calcio in Ticosa: “Uniti e forti”. Ora parola al Comune

Di piani di redeveloping, di riconversione, dell’area dell’ex Ticosa si parla dal 2007, anno della demolizione dell’ex tintoria.
In undici anni, però, all’atto pratico si è visto poco se non i continui stop alla bonifica e la chiusura del rapporto tra Comune e Multi, azienda che avrebbe dovuto rilanciare l’area dopo l’assegnazione dell’appalto.

L’anticipazione: Pallone e gioia, non solo auto. Il progetto di Mario Molteni: “Un campo di calcio in Ticosa”

Al contrario, è cosa ricorrente sentire tra chi abita in città, vessato da viabilità congestionata, la richiesta di trasformare lo spazio dell’antico stabilimento in un parcheggio.

Nelle ultime settimane, però, un gruppo di cittadini, capeggiato da Mario Molteni,  ex consigliere della lista “Per Como” ha avuto un’idea diversa, una visione che coinvolga più di una spianata di cemento: un campo da calcio nell’area dell’ex Ticosa.

Quella che per alcuni può suonare come una pia illusione – visti i trascorsi dell’area – oggi è diventata una proposta concreta, protocollata da Molteni, Enrico Bello, presidente della Libertas San Bartolomeo, e un’altra decina di fautori della proposta. Il progetto era stato anticipato su queste pagine nei giorni scorsi (qui).

“La nostra idea chiaramente non esclude la possibilità di avere un parcheggio in Ticosa  e non nega spazio ad altre iniziative, anzi – ha spiegato Molteni – è un fatto però che le società sportive della zona, sono costrette ad usare strutture inadatte o lontane, come i campi di Lazzago o Tavernola che, oltre a non avere un impianto di illuminazione, impongono a giocatori e famiglie di spostarsi per le partite”.

Dal Campo Coni appena riaperto dopo profondi lavori di ristrutturazione passando per la piscina di Muggiò rimasta chiusa per circa un mese tra ottobre e novembre e concludendo con il palazzetto dello sport nella stessa località, chiuso dal 2013, la situazione delle strutture sportive comasche ha presentato e continua a presentare svariate criticità, a conferma delle parole di Molteni.

“Sarebbe bello avere lo stadio Sinigaglia a disposizione delle squadre dilettantistiche e della comunità – ha aggiunto – ma essendo di erba e non sintetico diventerebbe un problema mantenerlo in condizioni ottimali per le partite di campionato quando il Como gioca in casa”.

Il senso di comunità è proprio quello che anima la visione del gruppo e il desiderio di vedere l’ex Ticosa messa al servizio della città. “Costruire un campo sarebbe frutto di un lavoro di sinergia tra società sportive, Comune e privati: un risultato dello sforzo di tutti per il bene di tutti – spiega Enrico Bello, presidente della Libertas”. Società che insieme al Sant’Agata e al Cittadella, continua “Fanno di tutto per opporsi e contrastare il fenomeno dell’abbandono dello sport da parte degli adolescenti. Lo sport ha un compito educativo nei confronti della comunità, di trasmissione di valori. Recentemente, si è fatto tanto per lo sport in città. Ma vogliamo continuare”.

Nell’ufficio protocollo del Comune, immerso nella calma delle vacanze natalizie, Molteni, Bello e gli altri firmatari della proposta hanno quindi inoltrato la loro richiesta. “La nostra proposta è ufficiale anche se era stata anticipata all’assessorato. Speriamo si possa realizzare” ha concluso Molteni.

“L’unione fa la forza ed è arrivato il momento di collaborare tenendo a mente il bene dei ragazzi” ha aggiunto Bello.

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5 Commenti

  1. Qualsiasi idea o progetto sempre meglio del degrado attuale con conseguente abbandono.
    Peccato che a Como qualsiasi idea è tagliata dalla. nostra amministrazione locale che parla tanto ma che produce poco!!

  2. Visto che è il momento dei desideri “Ticosi” io vedrei un’area verde di qualità davanti e dietro alla Santarella con trasloco nella stessa del museo della seta, Un parcheggio/silos di prossimità di 300-400 posti (meglio se interrato), edilizia resdenziale di qualità, una rotonda nell’immissione di via Roosvelt con (udite udite) una galleria che inizi fiancheggiando nessi e majocchi ed emerga nel curvone di via varesina davanti a villa giovio. Alleggerirebbe il traffico su via napoleona, camerlata e san rocco.

  3. Certamente: meglio un parcheggio.. un campetto di calcio non porta danè.
    Solo una cosa: il parcheggio non sono i residenti a richiederlo, ma la onnipresente lobby dei commercianti, che – se ne avesse facoltà – ne farebbe anche in cima a Porta Torre.

  4. Ti-Cosa? Mezzo secolo buttato via, una ventina di progetti sprecati, due tre quattro concorsi avventati, tribunali convolti, milioni di soldi spesi per “riconvertire”, amianoto spruzzato in faccia ai residenti (e ancora sepolto nella terra), tutto questo per far cosa? Un campo di calcio? Un’idea davvero fantastica!

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