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Mense, pre e doposcuola, cifre da pagare: la giunta di Como cambia il regolamento delle scuole

La giunta comunale di Como ha varato nell’ultima riunione tre modifiche ad altrettanti articoli del regolamento per la fruizione dei servizi scolastici, in attesa della futura rivoluzione legata alla costruzione di un unico centro unico di cottura in via Somigliana per servire i pasti a tutti gli istituti. I testi modificati ora approderanno in consiglio comunale.

Articolo 1
La prima modifica varata dall’esecutivo Rapinese, riguarda la tipologia dei servizi. Rispetto al prescuola, balza subito all’occhio l’introduzione di una specifica all’articolo 1 del regolamento: mentre prima la garanzia del servizio prescuola era generale, ora è stata introdotta la dicitura specifica “nelle scuole statali primarie”. Stessa aggiunta, per quanto riguarda la refezione, sia per quanto riguarda quelle che prima erano definite “scuole materne statali” e “scuole medie”, ora rinominate “scuole statali dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado”; e idem anche per il doposcuola, a cui è stato aggiunto “nelle scuole statali primarie”. Inoltre, mentre prima il regolamento contemplava il doposcuola prolungato (benché fosse già limitato solo alla “scuola elementare di Ponte Chiasso fino alle ore 18”), ora questa voce sparisce completamente.

Per tutti questi servizi, infine, la giunta ha specificato nell’articolo riformulato che i servizi potranno essere a “gestione diretta/in economia” ma anche con “affidamento a terzi” (in vista evidentemente della totale esternalizzazione almeno della refezione) o mediante “forme di accordi con le Direzioni Didattiche”.

Articolo 2
Modificato dalla giunta anche il testo dell’articolo 2 del regolamento dei servizi scolastici. Mentre prima l’ammissione a questi era “subordinata al pagamento della somma annuale di Euro 15,50 per nucleo famiglia”, ora nella riformulazione il tetto specifico sparisce. E nel nuovo articolo si parla di “ammissione ai servizi subordinata al pagamento di una somma annuale per nucleo famiglia stabilita dal Comune”.

Articolo 7
In ultimo, per quanto riguarda la modifica dell’articolo 7, dedicato alla refezione, mentre prima si specificava che “possono essere consumati esclusivamente cibi e bevande provenienti dalla cucina delle scuole”, ora – forse anche qui già proiettandosi sulla chiusura dei centri cottura ancora aperti in alcuni istituti, a vantaggio del futuro punto unico di preparazione dei pasti – è sparita l’indicazione sulle cucine ed è stato introdotto un più generico “servizio di refezione scolastica”.

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