“Una Como più verde e fiorita, per valorizzare la bellezza paesaggistica e culturale della nostra città, per tornare ad essere un capoluogo vivace, non solo per i turisti, ma, per chi abita la città ogni giorno. Il verde pubblico deve essere considerato patrimonio della città e, come tale, meritevole di attenzione in tutte le fasi dello sviluppo naturale. Dobbiamo ritornare ad avere l’orgoglio di difendere e promuovere Como, dobbiamo diventare ambasciatori nel mondo di tutte le sue bellezze”.
Con queste parole Moritz Mantero, candidato della Lista Minghetti sindaco, La Svolta Civica, ha presentato l’iniziativa andata in scena questa mattina nei giardini di Villa Olmo dal titolo: “Il giardino del futuro che è già iniziato”, con l’intento di sensibilizzare la cittadinanza al tema della valorizzazione del verde in tutti i suoi aspetti.
Un’iniziativa che ha visto anche la partecipazione di Elisabetta Patelli, capolista di Europa Verde Como per Barbara Minghetti, Vittorio Peretto, botanico e paesaggista e Andrea Rurale, professore dell’Università Bocconi.
“La tutela del verde rappresenta la colonna del nostro programma – afferma Barbara Minghetti – in tutte le sue forme e in ogni ambito. Le zone verdi curate dovranno caratterizzare ogni quartiere ed essere meta privilegiata dei cittadini e di un turismo sempre più sostenibile e rispettoso del contesto. Realizzeremo una vera e propria mappa dei parchi, in modo che la cittadinanza possa conoscere tutte le opportunità che il verde offre per lo sport, per la famiglia, i bambini e i momenti di svago di ognuno”.
Dunque, verde da valorizzare e da tutelare, come bene primario ma anche una proposta della candidata sindaco rivolta a Mantero, fondatore di Orticolario: “La manifestazione dovrà invadere la città”.
“Oggi, sulla Terra vivono soltanto la metà degli alberi che vi si trovavano all’inizio dell’agricoltura – ha poi detto Mantero leggendo in testo di Stefano Mancuso – In diecimila anni di attività umana abbiamo tagliato 3000 miliardi di alberi! Erano 6000 miliardi, oggi sono la metà e 2000 miliardi li abbiamo tagliati negli ultimi due secoli. Ogni giorno, domeniche e festivi inclusi, ne vengono abbattuti 15 milioni, nelle sole foreste primarie. Si tratta di quelle foreste di cui la gran parte dell’Europa era ricoperta ancora alla fine del XVIII secolo e di cui oggi non rimane alcuna traccia”.
“Solo a Como sono stati tagliati 250 alberi negli ultimi anni senza che siano stati sostituiti”, ha aggiunto. Su questa linea Patelli ha aggiunto che “non esiste nulla di più rivoluzionario di difendere gli alberi oggi”.
Ecco per punti quanto presentato.
L’importanza del Piano del Verde.
Conoscere gli angoli dimenticati di questa città permetterebbe a tutti di vedere Como da prospettive diverse – continua Moritz Mantero – È necessario valorizzarli e renderli accessibili. Questo è fattibile solo grazie a un Piano del Verde serio e completo, come quello da noi inserito all’interno del programma per i prossimi anni. Como ha bisogno di un approccio diverso, di pensare e realizzare un Piano del Verde capace di trasformare la nostra città. Un Piano che tenga conto degli ecosistemi naturalistici per sviluppare e valorizzare il verde urbano e periurbano”.
Il Piano del Verde è uno strumento adatto a fornire indicazioni utili sulla gestione del verde pubblico, a censire e monitorare il patrimonio verde della città per garantire una migliore pianificazione e manutenzione anche nel rispetto della biodiversità. Non è sufficiente mettere a dimora una pianta o un arbusto, serve capire e conoscere quali piante, arbusti o fiori inserire nelle diverse zone della città. Sapere qual è più adatta in base all’esposizione, al terreno, all’ambiente che lo circonda.
La valorizzazione dei sentieri
La bellezza di Como è anche nelle sue montagne. Como può diventare ancora più attrattiva per chi ama camminare, fare trekking o andare in bici. Percorsi e opportunità rivolte a tutti, supportando anche l’idea sempre più diffusa di un turismo ecosostenibile e sempre più accessibile.
La cura del verde passa dalla collaborazione: è questa la chiave per una città più bella e vivibile.
Il patrimonio di piante che abitano la città e le montagne che ci circondano sarà valorizzato.
Cartellinare le piante sarà un’azione fondamentale per farle conoscere e informare i cittadini oltre che i turisti appassionati. Una città attrattiva che deve fare sviluppare anche il turismo botanico. Un turismo nuovo, sano, che attrae visitatori da tutte le parti del mondo.
Il cittadino sempre al centro.
La cura del verde tocca in primis il cittadino, che deve poter disporre di aree verdi attrezzate, in cui praticare sport, accompagnare gli amici animali e ritrovare il senso di comunità sempre più sfilacciato. Dalla valorizzazione del verde nei quartieri può nascere una nuova socialità per una comunità più coesa e solidale. Dalla valorizzazione dei parchi i quartieri avranno un grande beneficio in termini di vivibilità.
I quartieri come i borghi d’Italia
Riprendendo l’idea del Borgo più bello d’Italia, sarà organizzato un evento ricorrente per il quartiere meglio tenuto sotto l’aspetto del verde e dei giardini pubblici e privati. Nello spirito della cittadinanza partecipata, la popolazione sarà chiamata a mettersi in gioco per rendere la città un unico grande giardino.
Un commento
No!!! Ma quelle belle spianate di cemento ( pzza Martinelli, pzza di fronte a S. Giorgio, il futuro lungolago …) Dove le mettiamo? Ormai ci siamo rassegnati alle terribili afe sempre più primaverili, a quel bel caldo ai riflessi delle graticole su cui camminiamo quotidianamente