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Moda, sbloccati i fondi e gli incentivi green. Confartigianato Como: “La situazione del settore resta grave”

Per le imprese della moda sono in arrivo i contributi a fondo perduto previsti dal Decreto rilancio del 2020. Lo prevede il nuovo decreto ministeriale firmato dal Ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti con il quale anche l’attività di «design di moda» è stata inclusa tra le attività agevolabili con i 5 milioni di euro previsti dal Dl rilancio.

L’integrazione dei codici Ateco (rispetto alla lista di 38 voci definita lo scorso dicembre) è l’atto che sblocca gli incentivi visto che in attesa di questo ampliamento non era mai stato emanato il decreto direttoriale con termini e modalità di presentazione delle domande. La misura, che si rivolge a tessile, moda e accessori ad ampio spettro, finanzia progetti d’investimento da realizzare dalle imprese del settore negli stabilimenti presenti sul territorio nazionale. In particolare saranno agevolati l’acquisto e l’installazione di nuovi macchinari, licenze software e la creazione di tessuti derivanti anche da fonti rinnovabili e dal riciclo di materiali usati. II contributo a fondo perduto verrà concesso per il 50% delle spese ammissibili, che dovranno essere comprese tra 50mila e 200mila euro.

“La nostra disponibilità a collaborare al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico – sottolinea Lorenzo Frigerio Presidente del settore Moda di Confartigianato Como – ha contribuito a sbloccare i fondi anche per le imprese del nostro settore. Ma non solo, Confartigianato Moda a livello nazionale, ha posto all’attenzione del Ministero, alcuni dei driver che dovranno caratterizzare il percorso di rilancio del settore: il rafforzamento della formazione e istruzione professionale, il consolidamento e lo snellimento delle procedure del credito d’imposta per le collezioni, la rivalutazione del mercato domestico con maggiore attenzione alla distribuzione al dettaglio”.

“Inoltre – conclude Frigerio – per non lasciare nulla di intentato, stante la grave situazione in cui versano ancora oggi tante aziende del comparto moda, abbiamo sollecitato la convocazione di tavoli tecnici ristretti che permetteranno di entrare puntualmente nel merito dei singoli temi in agenda”.

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