E’ un appello fortissimo quello che lancia – in direzione Governo – il presidente di Ance Como, Francesco Molteni, nel VideoTalk con Emanuele Caso.
Dopo lo stop a cantieri e imprese dell’edilizia comasca, annunciato dall’associazione lariana già il 14 marzo scorso (con contestuale donazione di 20mila euro a testa per Valuduce, Sant’Anna e Fatebenefratelli di Erba), ora l’urgenza delle aziende di ripartire e di ottenere la liquidità promessa da Roma si fa pressante. Anzi, di più.
Ance Como, esempio e cuore: “Stop ai cantieri per tutelare tutti. E 60mila euro a 3 ospedali
“L’edilizia è il motore primario per la crescita del Pil interno – afferma Molteni – Serve liquidità immediata per le imprese per ripartire ma l’ultimo provvedimento del governo ci appare un po’ troppo complicato. Eppure il fattore tempo sarà decisivo per la sopravvivenza delle aziende: se tornassimo in piena produzione a settembre, la perdita del settore sarebbe del 20%. Si andasse oltre ancora, i numeri diventeranno ancora superiori. Lo dico in altre parole: significherebbe portare il settore delle costruzioni sull’orlo del baratro”.
“Il Decreto Aprile annunciato dal governo – sottolinea il presidente Ance – è l’ultima scialuppa per il Titanic che sta affondando, o si riesce a far salire il nostro settore oppure andremo in fortissima crisi e con esso tutta la filiera e l’intero Paese Italia. E poi meno burocrazia, il male peggiore”.
Infine, sulla ripresa: “Manutenzioni di strade, scuole, industrie e altre ancora potrebbero essere riprese prima del 3 maggio. Le opere pubbliche a partire dai Comuni, in sostanza. E quantomeno ci si dia presto la possibilità di aprire le attività di ufficio, se non altro per le nuove messe a norma sul fronte del lavoro in sicurezza in azienda”.