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Monumenti e architetture curati dall’occhio del satellite: parte da Como un progetto unico. Presentazione al Gallio venerdì 24

Monitorare i beni architettonici italiani dai satelliti per ottimizzare la conservazione di un patrimonio artistico che non ha eguali al mondo. Questa la mission del progetto HEMOC (HEritage MOnitoring in Como) che parte da Como per creare un innovativo modello di monitoraggio strutturale basato su tecnologie satellitari e tecniche avanzate di fruizione dei risultati (es. digital twin, realtà virtuale/aumentata) applicabile ad aree ed edifici dall’alto valore artistico e architettonico. Il centro di Como sarà insomma la prima area ad avere grazie al monitoraggio satellitare una sua completa trasposizione digitale e tridimensionale, anche grazie alla realtà aumentata.

La presentazione di HEMOC è in programma nel corso di una serata evento venerdì 24 novembre al Pontificio Collegio Gallio di Como. Il progetto appartiene allo Spoke 3 – Industria del Turismo e Cultura del Programma Nord Ovest Digitale e Sostenibile (NODES) e vede la partecipazione come capofila di GReD srl, società spin off del Politecnico di Milano che opera nell’ambito dell’analisi di dati satellitari, la software house DkR srl, entrambe con sede nel polo tecnologico ComoNExT di Lomazzo, e il Politecnico di Milano. L’iniziativa è finanziata nell’ambito del PNRR-MUR per sostenere progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di Piccole e Medie Imprese.

HEMOC si avvale dell’uso di tecnologie all’avanguardia, tra cui il sistema di posizionamento globale satellitare (GNSS), l’interferometria satellitare (InSAR), droni, rilievi topografici tradizionali, l’Internet of Things (IoT) e la realtà virtuale, per monitorare in modo continuo e automatico i movimenti strutturali di edifici storici e monumenti nel centro storico. Questo sistema innovativo si concentra in particolare sul monitoraggio della subsidenza, un fenomeno che può avere impatti significativi su edifici e monumenti storici e che rappresenta un annoso problema per la città di Como.

HEMOC vuole applicare questo paradigma di monitoraggio innovativo dei beni culturali a partire proprio dall’area del centro storico di Como, una zona interessata da un lento fenomeno di subsidenza, che coinvolge alcuni tra i principali monumenti ed edifici storici presenti: dalla Cattedrale alla Basilica di San Giacomo, passando per il Broletto, il Monumento ai Caduti, oltre che lo stesso Collegio Gallio.

Nell’evento inaugurale, dopo il saluto delle autorità, vengono illustrati il progetto e le sue applicazioni. Interverranno Fernando Sansò, professore emerito del Politecnico di Milano e presidente di GReD, Stefano Della Torre, professore ordinario di restauro nel Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano, Stefano Barindelli, responsabile del progetto, Marco Scaioni professore ordinario di Geomatica sempre al DABC del Politecnico di Milano e Luca Ferrario, amministratore delegato di DkR srl.

In aggiunta al monitoraggio tecnico, HEMOC propone lo sviluppo di interfacce digitali avanzate per la visualizzazione dei dati, rendendo le informazioni accessibili sia agli esperti del settore che al pubblico generale. Questo aspetto del progetto non solo facilita la comprensione dei fenomeni strutturali e geotecnici in corso, ma vuole promuovere la consapevolezza pubblica sull’importanza della conservazione del patrimonio culturale.

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