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Moschea di Cantù, il legale: “Il Consiglio di Stato si è espresso in favore dell’Associazione Assalam. Ecco perché”

Nuovo capitolo nell’intricata vicenda legata alla moschea di Cantù (tutti gli approfondimenti). Dopo la sospensione del passaggio dell’immobile al Comune è arrivato il pronunciamento del Consiglio di Stato. Lo fa sapere il legale dell’Associazione Culturale Assalam, Vincenzo Latorraca: “Il Consiglio di Stato si è pronunciato in favore dell’Associazione, confermando il decreto cautelare del Presidente”

Nello specifico spiega:

Il Collegio ha affermato che “come emerge anche dalla pronunce di questo Consiglio di stato e dello stesso TAR (…) la fondatezza della pretesa dell’Ente di acquisire il possesso del bene e trascrivere l’acquisto nei registri immobiliari (in forza dei provvedimenti del 2017) è condizionata alla definizione del rapporto amministrativo inerente la richiesta di permesso di costruire per l’insediamento di un luogo di culto (presentata fin dal 2014)”, sottolineando altresì la rilevanza dell’esercizio della libertà religiosa, costituzionalmente garantita.

Il Consiglio di Stato ha altresì tenuto in considerazione, nelle more del giudizio avverso il diniego del permesso di costruire, il pregiudizio grave e irreparabile “che al privato deriverebbe dalla sottrazione del bene (che l’Associazione ha chiesto di utilizzare, come già avvenuto in passato, per le attività connesse al Ramadan, che inizierà nel prossimo mese di marzo)”.

Riteniamo importante sottolineare che il Consiglio di Stato ha evidenziato due punti fondamentali: in primo luogo, l’assoluta rilevanza della libertà di culto e, in secondo luogo, la necessità di attendere l’esito del giudizio avanti al TAR per stabilire la fondatezza della pretesa dell’Ente dato che sin dal 2014 era stato richiesto il rilascio del permesso per luogo di culto, negato esclusivamente sulla scorta della Legge Regionale successivamente dichiarata costituzionalmente illegittima. La domanda di misure cautelari è stata quindi accolta, con invito al TAR alla sollecita fissazione dell’udienza di merito del ricorso pendente.

Avv. Vincenzo Latorraca

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