La moschea di Cantù continua a far discutere. L’ultimo capitolo di questa storia infinita (qui tutti i passaggi del passato), risale alla fine dello scorso anno quando l’Associazione Islamica Assalam di Cantù aveva vinto il ricorso al Tar ottenendo così di poter riaprire la moschea in città. Fatto al quale era poi seguita l’impugnazione della decisione al Consiglio di Stato da parte della Lega.
Oggi nel frattempo, il deputato e Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Nicola Molteni era presente a Cantù al primo dei gazebo annunciati in giornata per incontrare i cittadini e ribadire la posizione della Lega per Salvini Premier sull’apertura di un centro di culto islamico in città. Con lui la parlamentare europea Isabella Tovaglieri e Maurizio Facchini, segretario cittadino e capogruppo in consiglio comunale della Lega di Cantù.
«Nessun passo indietro, rimane ferma e assoluta la contrarietà politica della Lega alla moschea e al rischio di islamizzazione delle nostre comunità».
«Ho lanciato una mobilitazione generale – dichiara l’on. Molteni – con una raccolta firme online e cartacea fra i cittadini nei prossimi giorni, per dire no alla moschea e per sollevare il tema, fortemente sottovalutato, della sicurezza e dei controlli per l’ordine pubblico. Sono molto preoccupato, come lo sono tutti i cittadini che ho incontrato oggi”.
“Fin dal primo gazebo allestito in mattinata al mercato di piazza Marconi, replicato nel pomeriggio in piazza Garibaldi, ho riscontrato grande partecipazione e coinvolgimento da parte dei cittadini, che ci hanno invitato a proseguire nella nostra lotta. La Lega rimane l’unico “sindacato di territorio” attento alle preoccupazioni dei cittadini e baluardo di legalità, sicurezza e a difesa delle nostre libertà, dell’identità cristiana e dei valori delle civiltà occidentali”.
