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Municipio in Ticosa e bonifica, si frena. Butti: “Dobbiamo capire se ha ancora senso”

Tra le pieghe del fluviale dibattito sul riequilibrio di Bilancio (approvato) si nascondono i diavoletti. Che risiedono – da una quarantina abbondante d’anni – nell’area ex Ticosa, naturalmente.

Sono stati i due assessori a Urbanistica e Ambiente, rispettivamente Marco Butti e Marco Galli, a far filtrare due notizie non secondarie sul destino della spianata da 40mila metri quadrati.

Butti, nello specifico, ha sostanzialmente tirato un bel freno a mano sull’ipotesi da egli stesso messa in campo un paio d’anni fa d’accordo con il sindaco Mario Landriscina e con il supporto diretto del dirigente all’Urbanistica Giuseppe Ruffo.

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Stiamo parlando del famoso trasloco del Municipio nell’ex Ticosa, con annessa trasformazione dell’ex centrale termica Santarella in spazio culturale, un migliaio di parcheggi tra interrati e in superfici, qualche attività commerciale, il ponte sospeso a forma di Lago di Como, e, di contro, la trasformazione di Palazzo Cernezzi in hotel con negozi.

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“Alla luce della situazione che sta vivendo il nostro Paese – ha affermato Butti riferendosi alla pandemia e ai suoi effetti – sono in corso approfondimenti con gli uffici e con alcuni partner per capire se oggi, alla luce delle mutate condizioni economiche e sociali, può avere ancora un senso quell’operazione”.

“Un gesto significativo – ha aggiunto l’assessore – perché vuol dire voler fronteggiare un quadro completamente mutato”. Un concetto ribadito più volte quello tuttora in fase di sconvolgimento (anche economico) dalla pandemia. E che è davvero difficile non leggere come un colpo deciso di freno alla maxioperazione (peraltro ancora a livelli poco più che embrionali anche dal punto di vista tecnico-amministrivo). Preludio, forse, di una più o meno rivisitazione del piano.

Ma rispetto all’area ex Ticosa, questa non è stata l’unico aggiornamento di rilievo. L’assessore all’Ambiente Marco Galli, infatti, ha reso noto che c’è qualche impiccio tecnico-legale sull’assegnazione dei lavori per la bonificia della famosa Cella 3, l’area contaminata essenziale per qualsiasi ragionamento sul futuro del comparto.

“Per quanto riguarda la bonifica della Cella 3 – ha dichiarato Galli – la gara è stata esperita, ma sono in corso verifiche in contraddittorio con il soggetto primo classificato perché l’offerta è risultata anomala”. Nessun dettaglio in più, ma un’offerta anomala solitamente coincide con ribassi eccessivi rispetto alla base di gara. Ad ogni modo, non è noto quanto dureranno le verifiche; e di sicuro senza l’assegnazione, la bonifica resta al palo.

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7 Commenti

  1. Ma questi non saranno amministratori, sono solo amici degli amici piazzati sulle poltrone per fare i loro interessi.

  2. Mah si, sono tutte bambinate. S’è giocato un pò con la Ticosa. Ma dai, si,….non facciamo niente così ci si nota………….

  3. In sintesi, del progetto del Comune alternativo a quello di Officina Como non si fa nulla. È la costante di questa Amministrazione non concludere nulla. Bisogna riconoscere tuttavia che le argomentazioni per giustificare il nulla diventano sempre più raffinate. Sembra quasi che lo Splendido Assessore al Patrimonio faccia scuola. Le “mutate condizioni ambientali” sono una giustificazione suggestiva quasi esistenziale. Potremmo organizzare un convegno scientifico sul tema: “Dopo la pandemia il mondo non sarà più lo stesso: il Municipio in Ticosa è ancora attuale?” Interessante. Sarebbe bello come evento inaugurale del padiglione grossisti del mercato coperto. Non preoccupiamoci del budget, l’evento si trasformerà in nulla come il padiglione grossisti, la ciclabile, la piscina e tutto il resto. Ci sono ancora dubbi?

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