Quali sono due dei (tanti) patrimoni inestimabili di cui Como si può fare vanto in tutto il mondo? Sicuramente il Razionalismo e la seta. E se al primo – al netto di quella macchia che è l’oblio in cui è caduto l’Asilo Sant’Elia, capolavoro di Giuseppe Terragni – sono dedicate sale, nuovi allestimenti e mostre in quello spazio mai davvero decollato che è la Pinacoteca Civica, il secondo ci è valso l’elezione a Città Creativa Unesco, nonostante il museo dedicato alla storia della nostra industria serica sia da sempre, letteralmente, in un garage sotto al Setificio.
E se all’improvviso, dopo anni di sogni, congetture, promesse elettorali e appelli caduti nel vuoto, fossimo davvero a un passo dal colpaccio di realizzare, in pieno centro città, un polo museale in grado unire il meglio del meglio della creatività comasca? Magari proprio all’ex Uli, l’edificio progettato da Cesare Cattaneo e Pietro Lingeri in via Pessina, vuoto da tempo immemore e su cui, ciclicamente, si concentrano le speranze di esperti e appassionati?
A delineare quello che, per una volta, sembrerebbe essere molto più di un desiderio da letterina a Babbo Natale ci ha pensato una frase pronunciata pochi giorni fa, del tutto involontariamente, dal sindaco Mario Landriscina all’inaugurazione della mostra dedicata a Manlio Rho in Pinacoteca: “Il Razionalismo è patrimonio di tutti e noi proprio in questo periodo stiamo lavorando concretamente per valorizzarlo ulteriormente”, ha detto rivolto alla platea.
Parole che, per molti, sono suonate uguali alle tante che si dicono in occasione di eventi di questo tipo, sogni generici o magari, più concretamente, un riferimento ai prossimi eventi in calendario dedicati proprio a questo periodo d’oro della storia di Como. Ma che invece, provando a pensare più in grande, potevano quasi sembrare un lapsus di quelli capaci di aprire uno spiraglio inaspettato.
E così, tra telefonate e “agguati” alle persone giuste, ecco la conferma, al momento solo ufficiosa ma più che sufficiente per pensare di iniziare a mettere in fresco lo champagne: “Il Comune è stato invitato a partecipare a un tavolo di lavoro dove altri enti pubblici e privati stanno ragionando concretamente sull’idea di acquisire l’edificio dell’ex-Uli di via Pessina (di proprietà di Ats, Ndr) per realizzarvi un museo dedicato al Razionalismo e la nuova sede del Museo della Seta”, dicono i beninformati.
E, ancora: “E’ già stato dato incarico di realizzare uno studio di fattibilità, che dovrebbe essere pronto a breve, per capire non solo la realizzabilità dell’idea, ma anche per ipotizzare future forme di gestione di questo polo”. Nessun dettaglio, ovviamente, sui contenuti del progetto ma per ora basta questo per sognare uno spazio in grado non solo di alzare il livello dell’offerta culturale permanente della nostra città, ma anche di spazzare via la delusione per aver perso, l’anno scorso, l’occasione di ospitare qui l’Archivio del Moderno di Mendrisio, che ci preferì Varese infliggendo una ferita mai davvero rimarginata.
E se, per una volta, fosse vero il detto che “Non tutto il male viene per nuocere”?
3 Commenti
Buongiorno,
Da appassionato studioso di Razionalismo e Avanguardie non posso che esultare, sarebbe la realizzazione di un sogno/chimera. Ho scritto un saggio recente, e articoli, spero davvero che ci sia una svolta, sarebbe epocale.
Un caro saluto.
Davide Fent
@davidefent
Facciamo il Museo dell’Irrazionalismo a casa del “Nulla”.
Sarebbe una bellissima cosa. Finalmente un’idea! (Le elezioni ci vorrebbero ogni tre anni….)