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“Musica assordante fra sberleffi e minacce”: lettera disperata da via Diaz

Residenti e locali pubblici: capitolo quarto, esterno giorno.

Un nuovo tassello si inserisce nel lungo racconto che da settimane su queste pagine segna chiaramente la difficilissima convivenza tra cittadini e locali pubblici (in mezzo il turismo). Con una variazione, se nel complesso delle tensioni (Piazza De Gasperi, Piazza Volta, Piazza Mazzini) le lamentele si sono sempre focalizzate su vita serale e notturna, oggi la residente che ha preso carta e penna e inviato una mail alla redazione denuncia musica altissima di giorno.

Un appello accorato, il racconto di un disagio e di quello che
, racconta la donna, sarebbe il difficilissimo confronto con i gestori del locale. Come in altre occasioni omettiamo, per il momento, il nome della struttura perché nonostante la denuncia pubblica non sono stati formalizzati atti: né esposti presentati in Comune, né  segnalazioni alle forze dell’ordine (caso diverso, per esempio, Piazza De Gasperi dove non solo è coinvolta l’amministrazione ma anche il Tribunale).

Sul tema movida in questi giorni l’assessore al Commercio, Marco Butti, ha lanciato l’idea di un Decalogo per la convivenza, una sorta di patto tra esercenti e residenti. Per il momento però le lamentele vanno avanti.

MOVIDA E RESIDENTI: LA CRONISTORIA

Riportiamo integralmente la missiva:

Gentilissimo Davide,

Mi permetto di scriverle avendo letto i vostri ultimi interventi su ComoZero riguardo la situazione dei residenti nella città di Como. Sono una residente di via Diaz e interpretando, l’ormai disperazione di tutti, vorrei raccontare brevemente la nostra situazione.
In pochissime parole, non si dorme ne si può lavorare. Tantomeno permettersi di lasciare le finestre aperte nelle giornate calde.
Dopo lo stillicidio di un precedente bar, situazione da far paura e di estremo degrado, oggi ci ritroviamo con un altro locale che ha cambiato diversi gestori. Gli ultimi hanno la convinzione che la clientela si attiri con la musica a tutto volume e i camerieri sulla strada.

Inutili gli interventi gentili e educati di richiesta per tacitare la musica, per lo meno fuori dal locale. Inutili le richieste perentorie e le minacce velate. La maleducazione ostentata è sovrana. Ti sberleffano. Ti sfottono. Se ti lamenti alzano ancor di più il volume. Luci eterne come se fosse Natale, tavolini ovunque.  La cucina, che non è chiusa dalla parte della strada, permette di sentire tutto ciò che avviene. Dal forno microonde, alle urla delle ordinazioni, ai lavaggi delle vettovaglie.

Detto questo è anche lecito avere ben altri timori. Tutto questo nelle nostre piccole vie, strette, che fanno da imbuto e ti portano in casa il meglio di tutti coloro che non si sognano neppure di vivere con il resto del mondo che ha altre esigenze, ma fanno da padroni come se il resto del mondo fosse di loro esclusiva proprietà.

Una residente di via Diaz
Gentilmente non pubblichi il mio nome.
Ho paura di ritorsioni

SEGNALAZIONI, REPLICHE E CONTRODEDUZIONI: redazionecomozero@gmail.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Un commento

  1. vista la via credo di avere capito a quale attività si fa riferimento… mi è capitato di passare la sera ed in alcune occasioni in effetti c’era, inspiegabilmente, vista l’assenza di clienti, musica a volume molto elevato direttamente trasmessa in strada…

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