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Nature morte. Patelli contro la politica “anti-ambientale” comasca: “Nessuna attenzione al verde, Como sempre peggio”

Chi sul verde in città ha idee molto chiare e specifiche è Elisabetta Patelli, presidente onoraria dei Verdi della Lombardia e membro degli Ecologisti e Reti Civiche.

Come giudica la gestione del verde a Como?
Non noto una politica di salvaguardia del verde, non c’è mai stata un’attenzione al tema in questa città. Il programma elettorale di Landriscina era disinteressato nei confronti dell’ambiente e infatti si riverbera in quello che fa, non vedo sforzi nel tutelare il verde e promuoverlo nella nostra città. Ma i cittadini sono sensibili al tema, mi creda, e se ne occupano.

Si riferisce alle varie associazioni di volontari, tra cui Conalpa che da poco ha anche una delegazione comasca?
Certo. E per fortuna sono tante, perché l’amministrazione è totalmente assente. La popolazione si sta auto organizzando ma non è né rappresentata né tutelata. È stata richiesta anche una consulta comunale dalle varie associazioni sul territorio, ma mi sembra che non sia stata minimamente considerata. Deserto, indifferenza totale e azioni negative sono i simboli di questa amministrazione. In questa città servirebbe un Piano del Verde con all’interno tutti i livelli di gestione e manutenzione di ogni aspetto.

Cosa intende con “azioni negative”?
Ricordo il massacro del verde al Liceo Giovio, così come altri blitz dove spariscono alberi senza sapere il perché, al di là delle dovute potature. Le aree verdi diffuse sono sempre meno, i pochi polmoni verdi che abbiamo non vengono tutelati, il parco comunale va a ramengo. Se guardiamo le varie graduatorie, siamo sempre più in basso come verde.

A proposito di classifiche, l’ultima del Sole 24 Ore sulla qualità della vita in oltre 100 città italiane vede Como al 55° posto in generale e al 47° per ambiente e servizi. Cosa ne pensa?
Sottolineo ulteriormente che Como ha continuato a scalare in negativo le classifiche, ormai da anni. Purtroppo credo che Como sia, da un certo punto di vista, un laboratorio di quella che è la politica anti-ambientale in assoluto. I Paesi europei e le città si stanno attrezzando per essere sostenibili, rispettare gli obiettivi dell’Agenda 2030. E’ necessario, chiaro a tutti, la scienza è unanime e univoca nel dimostrarlo. Da noi invece non c’è un segnale che ci dica che Como si stia attivando in questa direzione.

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