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Sembra incredibile ma è vero: in questa torre secolare nel cuore di Como Alessandro Volta fece i primi esperimenti

Sapevate che Alessandro Volta condusse diversi esperimenti all’interno di una torre nel pieno centro di Como, a pochi metri da dove venne issato il primo parafulmine di Como, forse d’Italia? E’ Torre Gattoni, ora proprietà privata, situata allo snodo delle mura storiche della città, tra viale Varese e viale Cattaneo, a pochi passi da dove la famiglia patrizia di Giulio Cesare Gattoni, gesuita e fisico comasco vissuto tra il 1741 e il 1809, aveva la propria casa.

La torre, realizzata attorno al 1190 come presidio bellico, nello specifico entrò in possesso del Gattoni, destinato alla vita ecclesiastica, intorno al 1784 e in essa ricavò un laboratorio utilizzato per i propri esperimenti. E il tirocinio scientifico sperimentale di Volta si compì proprio nel gabinetto di fisica del Gattoni. Tra l’altro, fu sul tetto della propria casa che Giulio Cesare Gattoni, amico di Volta, alzò il primo parafulmine di Como e forse d’Italia, struttura che anni dopo, di concerto con Volta, egli trapiantò in cima alla torre per ottenerne maggior effetto. Ma non solo, poiché trasferì all’interno il suo attrezzato gabinetto di fisica, una ricca biblioteca e un osservatorio meteorologico.

Fu proprio nella stessa torre – che ovviamente oggi prende il nome del suo antico proprietario – che Alessandro Volta, intorno al 1765, condusse nel gabinetto fisico di Torre Gattoni i primi esperimenti scientifici, incentrati in particolare sui fenomeni naturali, sulle proprietà dei gas, sull’elettricità e sulla meteorologia: furono posti dei campanelli elettrostatici ai piedi dei conduttori presenti sulla “Torre Gattoni” dall’analisi dei quali si poté osservare il fenomeno dello “scampanio elettrico” e studiare i cambiamenti atmosferici, rilevando le cariche elettriche presenti nell’aria. Ridotto in scala, questo apparato fu denominato armonica meteorologica naturale, giacché i fili di ferro di diverso diametro, posti su un apposito telaio, erano in grado sia di riprodurre le sette note musicali sia di risultare quali avvisatori di temporali e del grado di “flogisticamento” dell’aria.

Facendo un balzo più vicino ai nostri giorni, la storia della Torre – oggi chiusa al pubblico, salvo rare occasioni speciali – intorno al 1930, Torre Gattoni divenne sede della prima cabina elettrica che erogava la corrente per l’illuminazione della città, rimasta attiva fino al 1958. A testimonianza di ciò si possono ancora vedere il quadro elettrico con gli strumenti di misura e i sezionatori oltre ai trasformatori detti a “basculla”.

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3 Commenti

  1. Sarebbe molto interessante ottenere un restauro tale da trasformarla in .museo con gli strumenti usati da Volta e Gattoni. Possiamo cominciare a superarlo? Un percorso museale sulla scienza che arrivi anche alla Sala dei Nobel presso il Carducci in viale Cavallotti e di Gianluca al Tempio Voltusno non sarebbe male. Che ne dite?

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