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Nostra Famiglia, appello di Roberto e Maria Pia: “Abilissimi, arruolate i nostri ragazzi”

Se lo chiamate centro diurno per disabili non potete fare errore più grande. E probabilmente anche centro di lavoro guidato è una definizione riduttiva. Perché questo angolo di via Anzi, con la targa La Nostra Famiglia sul muro, è un intreccio di cuore, competenze e voglia di fare che è difficile riassumere in una parola.

“Questa proprietà è stata donata nel 1975 da un benefattore all’associazione La Nostra Famiglia e, quando l’unica possibilità per i ragazzi disabili ormai maggiorenni era San Martino, l’allora presidente e fondatrice Zaira Spreafico volle farne un luogo in cui potessero imparare un lavoro”, racconta Roberto Zanchini che, con la moglie Maria Pia Bottini gestisce questo piccolo miracolo.

“I primi a iniziare questo progetto furono i miei suoceri Fulvio e Rina Bottini – prosegue – avevano un figlio disabile che frequentava La Nostra Famiglia. Un giorno decisero di lasciare il loro lavoro di dirigenti in una ditta di materie plastiche e si trasferirono qui”. La stessa scelta che, anni dopo, fecero anche Roberto e Maria Pia: “A metà degli anni ‘80 ho regalato la mia azienda ai dipendenti e abbiamo deciso di continuare il lavoro dei miei suoceri”.

Una casa famiglia e una vera e propria azienda con una filosofia meravigliosa e vincente: “Mio suocero aveva creato qui un laboratorio di lavorazione di materie plastiche – racconta – ora qui lavorano 34 ragazzi disabili affiancati da 12 maestri di lavoro e 70 volontari”.

Non un semplice posto in cui passare la giornata ma una vera e propria azienda: “I ragazzi timbrano il cartellino e lavorano su diversi impianti: l’obiettivo è inserirli nel mondo del lavoro e ad oggi 350 sono stati assunti in diverse aziende – spiega – creiamo utensili da cucina, contenitori per cosmetici o per l’ambito sanitario, ne testiamo l’idoneità e li imballiamo conto terzi, anche in esclusiva, per aziende importanti come BioNike, Metaltex e altri grandi marchi”.

Un miracolo che però non può farcela da solo: “Quello di cui abbiamo bisogno è lavoro – dice Roberto – vogliamo insegnare ai ragazzi un mestiere perché possano realizzarsi nella vita in base alle proprie possibilità, non possiamo fermarci.

Per questo ci servono aziende che vogliano affidarci dei lavori o che vogliano assumere i ragazzi”. La garanzia? Semplice e meravigliosa: “Il bene va fatto bene. Non proporrei mai un nostro ragazzo se non lo considerassi pronto. E qui lavoriamo in maniera professionale, come in qualsiasi altra azienda”. Parola di Roberto, Maria Pia e di tutta la loro meravigliosa Famiglia.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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2 Commenti

  1. È meraviglioso tutto quello che fate per questi ragazzi. Siete il fiore all’ occhiello della nostra città. Tante aziende dovrebbero prendere il vostro esempio e sostenere la vostra opera. Buon lavoro e che Dio vi benedica.

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