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Nuovo Decreto Conte, da lunedì: mascherine obbligatorie, cosa fare sui bus, stadi e discoteche chiusi. Riunite le coppie internazionali

Resta l’obbligo di mascherine al chiuso e all’aperto se non è garantita la distanza di un metro.

Resta anche l’obbligo del tampone per chi rientra dai paesi a rischio con una novità, una concessione, diciamo: chi si si trova all’estero potrà rientrare in Italia per ricongiungersi a una persona con cui ha una relazione affettiva stabile “anche se non convivente”.

Poi, come noto, la capienza dei mezzi pubblici è fissata all’80% (con eccezioni per gli studenti, vedi sotto). Questi i punti nevralgici del nuovo Decreto del premier Conte che porta al 30 settembre tutti i divieti e le restrizioni decisi il 10 agosto.

Le misure saranno in vigore da domani, 7 settembre.

MASCHERINE

“Ai fini del contenimento della diffusione del virus Covid-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti”. Stessa cosa per “l’obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.

MEZZI PUBBLICI

Dopo settimane di polemiche Roma-Regioni è stato stabilito di fissare la capienza massima all’80 (sia per i posti a sedere che in piedi). Permane anche l’obbligo di installare divisori laddove il mezzo non permetta il distanziamento.

Per i mezzi che svolgono servizio nelle ore che precedono e seguono le lezioni scolastiche “potranno viaggiare on la capienza massima consentita nel caso in cui “la permanenza degli alunni nel mezzo” non sia “superiore ai 15 minuti“.

Tutti gli studenti con età superiore ai 6 anni devono indossare la mascherina “al momento della salita sul mezzo”. È prevista una deroga “nel caso in cui sia possibile l’allineamento verticale degli alunni su posti singoli e sia escluso il posizionamento cosiddetto faccia a faccia”

RICONGIUNGIMENTO INTERNAZIONALE PER COPPIE

Fino a oggi è stato vietato “vietato l’ingresso e il transito nel territorio nazionale alle persone residenti all’estero a meno che non avessero: esigenze lavorative; assoluta urgenza; esigenze di salute; esigenze di studio; rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Cosa che ha creato non pochi problemi a coppie che vivono in nazioni diverse. Il nuovo Dpcm dice che “è consentito l’ingresso nel territorio nazionale per raggiungere il domicilio, l’abitazione e la residenza di una persona, anche non convivente, con la quale vi sia una stabile relazione affettiva”.

TAMPONE OBBLIGATORIO

“Le persone che intendono fare ingresso nel territorio nazionale e che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Malta o Spagna hanno l’obbligo di presentazione al vettore all’atto dell’imbarco dell’attestazione di essersi sottoposte, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo; obbligo di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento; in attesa di sottoporsi al test presso l’azienda sanitaria locale di riferimento le persone sono sottoposte all’isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora”.

STADI E DISCOTECHE CHIUSI

E’ ancora valida l’Ordinanza del ministro della Salute Speranza dello scorso 16 agosto che ha chiuso le discoteche e sancito “l’obbligo dalle ore 18 alle 6 di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea o occasionale”.

Il calcio infine sarà giocato a porte chiuse. Decisione maturata d’intesa con Spagna, Francia e Germania.

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4 Commenti

  1. Molte regole, qualche irrigidimento ma non si comprende se è stata prorogata a dopo il 15 ottobre la disposizione, anche senza accordi tra lavoratori e imprese, sullo smartworking. Questa norma è anche quella che consentirebbe una riduzione sostanziale della mobilità dei lavoratori e conseguentemente un minor affollamento dei mezzi pubblici. Non è poco. Leggevo che il numero dei lavoratori che si riversano per le strade di Milano durante il giorno si aggira sui 3 milioni. Averne la metà o solo un quarto con la proroga del lavoro agile, ridurrebbe in modo consistente i rischi di contatti e di contagio.
    Perché quindi non farlo? E perché non renderlo possibile anche dopo la tragedia della Covid19? Al massimo tre giorni la settimana, perché no?
    Quello che il lockdown ha insegnato è che si riesce a lavorare senza muoversi troppo, senza auto, senza mezzi pubblici, senza inquinare. Se si lavora a casa si utilizzano i servizi della propria zona, si acquista vicino a casa, si rivitalizza la provincia e si ridimensionano le metropoli, insomma l’ambiente ritorna a misura d’uomo.
    Non tutti possono lavorare da casa ma molti lo possono fare. Perché non capitalizzare un nuovo modo di lavorare e di vivere? Non è così male, o no?

  2. Grazie conte, quindi per 15 minuti gli studenti possono viaggiare come sardine, con la mascherina?
    E chi ci assicura che tutti i viaggiatori rientranti dai paesi a rischio si siano sottoposti a tampone?

    1. Cosa hanno fatto negli ultimi 3 mesi le società regionali/provinciali di trasporto pubblico per organizzarsi ?
      Riguardo i viaggiatori dall’estero : se si impone un controllo ci si lamenta perchè “è un dittatura” , se si chiede senzo civico non va bene pechè “…. chi ci assicura” …..

      Facile lamentarsi sempre , come d’altronde sanno fare solo i ns governanti lombardi da 17.000 morti.

  3. Si figuriamoci se tutti quelli che ritornano da Spagna e Croazia via terra appena arrivati a casa chiamano l’ASL per farsi fare il tampone, infatti il numero dei positivi continua ad aumentare…

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