Da molto tempo, su queste pagine, cerchiamo di dare forma a un appello di civiltà (non il primo, non l’ultimo, non solo su questo tema). E se non di civiltà, quantomeno di decenza o attenzione basica. Buonsenso? Almeno questo.
Lo abbiamo fatto raccontando e interpellando, coinvolgendo chi ha titolo e storia per parlare.
Lo stato di decadenza, ingloriosa, demente, offensiva e umiliante, in cui versa l’asilo Sant’Elia di Giuseppe Terragni ormai può essere legittimamente fatto ascendere a simbolo assoluto di un’orrenda indifferenza nei confronti (anche) dell’arte, della cultura, della pedagogia e della storia di questa città.
Oppure, se vogliamo essere laicamente più pragmatici (è giusto anche questo), uno schiaffo ingiusto ai bambini che frequentano una struttura che (vivaddio) ancora assolve le funzioni per cui è stata progettata.
Ci sarebbe da dire molto sull’intero complesso gestionale degli edifici scolastici cittadini (Via Perti insegna).
Così da mesi raccontiamo la sfortunata e triste storia. In sintesi:
E uno – Asilo Sant’Elia, 30 gradi all’interno. Ira funesta (con mailbombing) di Terragni: “Bella intervenga subito”
E due – Asilo Sant’Elia, sui 30 gradi è guerra atomica Maesani-Bella (che attacca e smentisce Terragni)
E tre – Trabattello, un po’ di scotch argentato et voilà: così il Comune ripara all’Asilo Sant’Elia
E quattro – Sant’Elia, scotch e trabattello: vergogna nazionale. Si mobilita il gotha dell’architettura
Ora, non devi chiamarti per forza Bruno Zevi per capire che no, qualcosa non va. Ma se ti chiami Attilio Terragni hai più diritto di altri a incazzarti.
Così in queste ore il pronipote di Giuseppe torna all’attacco.
“Oggi nel giorno in cui scopriamo che il Comune di Como ha 34 milioni da spendere abbiamo fatto un sopralluogo all’asilo Sant’Elia”.
Parlando di milionate congelate, Terragni si riferisce al nostro resoconto: In Comune un tesoro di 34 milioni inutilizzato. Tassa di soggiorno: non spesi 400mila euro
GALLERY-SFOGLIA: LE FOTODENUNCE DI TERRAGNI
E continua con un elenco agghiacciante: “Un orrore, nessuna ditta, nessuno specializzato, piccoli lavori fatti così male che era meglio non farli, spreco di denaro pubblico, nessun coinvolgimento di esperti. Davanti a questo squallore credo dovremo rivolgerci ad autorità competenti per denunciare i danni (oltre la beffa). Veri idioti ( quelli che sono nati imparati)”.