Della piscina di via Del Dos, e del lavoro svolto in questa struttura per anni, ormai si parla poco. Dopo le polemiche, le richieste di aiuto, le passerelle elettorali e la chiusura della vasca, è partita la ricerca di spazi alternativi, da “raggiungere anche in elicottero” – come aveva promesso il sindaco Rapinese (lo raccontavamo qui) – per continuare ad offrire le attività riabilitative ai disabili che erano un tempo accudito in via Del Dos ( gli approfondimenti).
Ad oggi però rimane una cruda realtà. “I nostri disabili, più di 50, da agosto non svolgono attività – dice Pia Pullici presidente di Thais – Io stessa, viste le condizioni inadeguate degli impianti che ci erano stati proposti come alternative avevo detto che come associazione non potevamo più garantire il sevizio. Un dolore enorme al quale si aggiunge anche un altro elemento a mio avviso allarmante”. Il riferimento è al fatto che, vista la situazione, 19 famiglie con soggetti disabili da sempre seguiti da Thais avevano ad agosto deciso di rivolgersi ai Servizi Sociali del Comune di Como per trovare una struttura idonea e per risolvere il problema. “Ciò che rattrista è cha ad oggi nessuno di loro ha ancora trovato una soluzione. Siamo a fine settembre. Stiamo parlando di disabili gravi che ormai da mesi non svolgono più attività. Qualcuno dovrà capire che così non si può andare avanti”.
Nel frattempo Pia Pullici non si ferma ma cerca di trovare altre vie. “Sto provando ad ottenere una corsia nella piscina di Cantù per poter gestire almeno alcuni dei casi più gravi. Ne sto discutendo con Colisseum che gestisce le attività nell’impianto e siamo a buon punto. Certo io come associazione pagherò l’acqua ma non è un problema e i nostri fisioterapisti, come sempre, faranno la loro parte. Ci saranno però poi tutti gli altri problemi da gestire. Dobbiamo fare qualcosa. Inoltre, al netto di tutto quanto accaduto a Como su via Del Dos, esiste anche un grande stortura a livello regionale. In Lombardia infatti il nuoto non viene considerata un’attività riabilitativa. Da ciò derivano vincoli anche a livello di risorse”, aggiunge Pia Pullici. Anche se la vera conclusione del ragionamento è venata da una piccola nota polemica sull’interrogazione su cui di recente, sempre su via Del Dos, si è dibattuto in consiglio comunale senza alcun esito. “Certo è poi dispiaciuto che a firmare quel documento siano stati solo gli ottimi Barbara Minghetti e Vittorio Nessi e non anche la sinistra che solitamente dovrebbe essere sempre molto attenta a questi temi. Ma forse anche questo è un piccolo sintomo di quanto ottenuto nelle elezioni appena passate”.
10 Commenti
Calma, adesso arriva l’elicottero promesso, giusto?
Congratulazioni, sia Collisseum che la Pulici sapevano che prima o poi non poteva piu andare avanti cosi. Sono stati I primi a denunciare che la struttura non era più idonea. Fatto il bando dal comune, fanno ricorso e bloccano la gara, e poi pretendono di andare in deroga. Se la sono cantata e suonata da soli. Pensavano ancora di strumentalizzare i piu fragili, per andare avanti a gestirla come hanno sempre fatto senza regole. Un po di coerenza. Il patatrac l’hanno combinato loro….
Basterebbe che Rapinese ammettesse di non capirne nulla sull’argomento…..diversamente potrebbe tornare a vendere bilocali. Peraltro arrogante tale e quale a Bruni…..
A differenza di “Mario” quoto. C’é troppa gente, sindaco incluso, che parla senza avere cognizione di quale é l’argomento ed il suo impatto sociale.
” ringraziamo ” la ex giunta Landriscina, dirigenti comunali e
Servizi Sociali del Comune di Como per la loro incapacità, menefreghismo e fancazz….mo. P S idem x la piscina di muggiò chiusa da 3 anni con gli atleti che devono girare mezza Lombardia x allenamenti.
Professor Goele………
L’errore dell’attuale Sindaco non è la chiusura di via del Doss ma l’incapacità di proporre alternative praticabili. Se invece di parlare di proroga durante la campagna elettorale, si fosse informato meglio, avrebbe avuto il tempo di trovare soluzioni e soprattutto di condividerle con i diretti interessati. Un errore di valutazione gravissimo soprattutto perché ha condizionato l’attività terapeutica di persone con gravi disabilità. Il modo peggiore per risolvere il problema è limitarsi a scaricare le colpe su quelli di prima o sulla Cooperativa Colisseum, che fa solo presente che le piscine per abili non sono sempre idonee alla gestione dei disabili, o su chi lo mette di fronte alle responsabilità che riveste il suo ruolo. Ammetta di aver raccontato panzane durante la campagna elettorale e chieda a tutti la cortesia di aiutarlo a trovare una soluzione seria (gli elicotteri non sono una soluzione seria!) che risolva il problema dei disabili che usufruivano degli impianti di via del Doss.
Signora Pulici, la smetta di fare la vittima e di trumentalizzare quelle povere persone che soffrono. È stata lei per prima a non voler collaborare per trovare una soluzione in questa vicenda. Addesso si srrangi. Chi è causa dei suoi mali pianga se stesso. Li porti a Villa D’este visto che è una delle ultime richieste che ha fatto all’amministratore Comunale….
Parli di cose che non conosci, dovresti sciacquarti la bocca.