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Piscina Sinigaglia, nuova tegola: il Comune stoppa il cantiere alla torre dei tuffi. Ecco perché

Piscina Sinigaglia, un nuovo problema si abbatte sul futuro dell’impianto e, ovviamente sulla neonata amministrazione Rapinese. Solo pochi giorni fa, per la precisione il primo luglio, il dirigente del settore Opere pubbliche ha infatti proposto  “l’annullamento d’ufficio, in autotutela, dell’affidamento dell’appalto” per gli interventi di messa in sicurezza dei parapetti della torre tuffi.

Si tratta di una storia lunga e complessa (qui i fatti) che sembrava aver trovato una conclusione. Dopo il via libera al progetto esecutivo sulla piscina, previsto per risolvere i problemi che riguardavano appunto il parapetto ritenuto troppo basso (oltre ad altri lavori individuati dalla giunta precedente a dicembre del 2021,  qui i dettagli), secondo le nuove norme di sicurezza ed essendo un bene tutelato dalla Soprintendenza – la piscina è un gioiello razionalista – che aveva poi dato l’ok, adesso tutto sembra destinato a fermarsi. Va ricordato che l’inibizione ad utilizzare la torre tuffi risale al 31 luglio 2017 in “quanto risultava difforme dalle normative tecniche di sicurezza”, come recitava l’intervento decisivo di Ats Insubria.

Tornando ad oggi sono chiarissime le motivazione contenute nella proposta di annullamento avanzata come detto dal settore competente. “Dalle verifiche è emerso che l’operatore economico non rispetta gli obblighi previsti dalle norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili (art. 17 della legge 12 marzo 1999, n. 68 che recita come “le imprese, sia pubbliche sia private, qualora partecipino a bandi per appalti pubblici o intrattengano rapporti convenzionali o di concessione con pubbliche amministrazioni, sono tenute a presentare preventivamente alle stesse la dichiarazione del legale rappresentante che attesti di essere in regola con le norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili, pena l’esclusione”), pur avendo autocertificato detto requisito nella procedura di Affidamento diretto”. Ecco dunque che si è arrivati alla proposta di annullamento. Questa la realtà alla quale è seguita immediata la decisione. “Per tali motivazioni si procede ad annullare d’ufficio, in autotutela, l’affidamento dell’appalto. Si demandano al Rup gli adempimenti conseguenti e si disimpegna l’importo di 22.500 euro”. Ovviamente ora la ditta avrà possibilità di ricorso giurisdizionale al Tar Lombardia di Milano entro 30 giorni dalla data di comunicazione.

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6 Commenti

  1. Ma ufficio fare sa cosa deve fare o fa solo caos e fra danni e segretario cosa fa???? Basta agite se dite che siete il nuovo

  2. Quindi la manifestazione d’interesse indetta da CSU
    https://csusrl.portaletrasparenza.net/dettagli/attodigara/1724/avviso-pubblico-esplorativo-preordinato-all-acquisizione-di-manifestazioni-di-in.html

    avente come oggetto:
    AVVISO PUBBLICO ESPLORATIVO PREORDINATO ALL’ACQUISIZIONE DI MANIFESTAZIONI DI INTERESSE ED ALL’INDIVIDUAZIONE DI OPERATORI ECONOMICI DA INVITARE ALLA PROCEDURA DI AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEL SERVIZIO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E SVOLGIMENTO DEI CORSI DI NUOTO PRESSO LA PISCINA CONELLI-MONDINI DEL CENTRO SPORTIVO DI CASATE E PRESSO LA PISCINA SINIGAGLIA PER LE STAGIONI 2022/2023, 2023/2024 E 2024/2025

    E’ STATA RITIRATA?

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