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Razionalismo, Claudio Borghi: “Ex Uli, c’è l’Accademia di Architettura di Mendrisio”

C’è una proposta per trasformare il palazzo razionalista (benché rimaneggiato negli anni e ora proprietà Ats) dell’ex Unione Lavoratori dell’Industria – ex Uli, 1938-1966, esattamente dietro la Casa del Fascio – nel primo tassello di un sistema museale/culturale che potrebbe includere anche il capolavoro di Giuseppe Terragni in futuro.

A rivelarlo, in Commissione Cultura a Palazzo Cernezzi, è stato il consigliere comunale e deputato della lega, Claudio Borghi.

“Sul futuro della Casa del Fascio non c’è fretta, l’edificio è in ordine e potrebbe essere museo di se stesso un domani senza grandi lavori – ha affermato Borghi – Piuttosto, c’è la possibilità di ospitare nei locali dell’ex Uli l’Università Svizzera Italiana e in particolare l’Accademia di Architettura di Mendrisio che cerca una sede in italia per trasferire parte del materiale”.

Proprio ieri, peraltro, alcuni rappresentanti dell’Accademia – che custodisce anche un preziosissimo Archivio del Moderno – hanno visitato l’ex Uli.

“La prima impressione è stata positiva e i contatti proseguiranno – ha affermato il deputato della Lega – Se all’Archivio del Moderno dell’Accademia, uno dei più importanti fondi sull’architettura a livello europeo, si aggiungessero gli archivi del Comune di Como, l’Archivio Sant’Elia, l’Archivio Terragni e magari l’Archivio Ico Parisi si creerebbe un polo culturale di valore internazionale, un unicum mondiale su circa 2.500 metri quadrati. Non sarebbe tanto da vedere in ottica turistica, quando come un attrattore per studiosi, ricercatori, tesisti da tutto il mondo che si fermerebbero a Como più giorni”.

Nello stesso tempo, però, potrebbe anche essere prevista una parte espositiva dei materiali d’archivio.
Borghi ha poi affermato che “è evidente che per riuscire a fare qualcosa serve allineamento di intenti tra Comune-Regione-Stato; intanto ci siamo già attivati con l’assessore regionale alla Cultura, Stefano Bruno Galli. Un primo passo importante a cui ne seguiranno altri”.

In sala, tra l’altro, era presente anche Ebe Gianotti (a destra nella foto sotto), presidente del Maarc, Museo virtuale dell’astrattismo e dell’architettura razionalista di Como.

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