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Rivoluzione a Como: luogo spirituale, poi centro migranti. Il Salesianum comprato dall’hotel super lusso

Da luogo spirituale e struttura per l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo a centro di formazione nientemeno che per il personale di Villa d’Este, l’hotel cinque stelle icona del Lago di Como. E’ una rivoluzione vera quella che attende l’ex Salesianum Don Bosco di Como. Villa d’Este S.p.A ha infatti annunciato il nuovo importante investimento sul territorio con l’acquisizione del complesso immobiliare di via Conciliazione 98, che diventerà un Hospitality Campus: un luogo di formazione, attrazione e crescita di giovani talenti che vogliano lavorare e specializzarsi nel settore dell’ospitalità.

Fino al 2010 sede di una comunità religiosa e grande Cas (Centro di accoglienza straordinaria), poi da allora in disuso, il «Salesianum» di Tavernola fu realizzato nel 1964 e si è caratterizzato come casa di spiritualità, di cultura religiosa e sociale, per gruppi ecclesiali. Nato come centro di formazione e di aggiornamento per i Salesiani, si è poi allargato, aprendosi all’esterno e accogliendo nei suoi ampi locali interni ed esterni incontri di spiritualità per gruppi e per singole persone, esperienze di preghiera, senza escludere convegni e congressi. Un luogo ameno compreso tra le montagne e il lago e circondato da boschi secolari, composto da diverse strutture di epoche diverse e in parte sotto la tutela storico-artistico-monumentale.

Ora con l’acquisizione da parte di Villa d’Este, si vuole dare al “Salesianum” nuova vita riportandolo in un certo qual modo alla sua funzione originaria che ha guidato il fondatore dei Salesiani, Don Bosco, nella sua vocazione e cioè educare e istruire le nuove generazioni. Il progetto di Villa d’Este è infatti quello di intraprendere un’importante ristrutturazione degli spazi per realizzare alloggi a disposizione perlopiù dei dipendenti della Società, dove svolgere attività di sviluppo e formazione nell’ambito dell’attività alberghiera e della ristorazione. “In una fase di crescita ed espansione infatti – si legge nella nota di Villa d’Este – la Società comprende l’esigenza di investire non solo per migliorare il livello dei servizi ma anche di offrire ai propri lavoratori condizioni sempre migliori e all’altezza delle nuove esigenze del mercato del lavoro di oggi. Oltre al progetto di attrarre giovani che credano e vogliano crescere nel settore ospitalità acquistando competenze professionali e capacità di team”.

Giuseppe Fontana, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Villa d’Este S.p.A. ha espresso orgoglio e soddisfazione per questo nuovo investimento nel territorio: “La nostra intenzione è di ristrutturare gli immobili e curare il parco per allestire, in un ambiente estremamente confortevole, gli alloggi e gli spazi comuni per il nostro personale; non soltanto, desidereremmo anche adibire degli spazi dedicati alla formazione dei giovani, dove venga seguito un percorso etico-professionale in un ambiente protetto di crescita fatto a misura d’uomo che permetta di valorizzare ognuno in primis come essere umano”.

“La struttura dovrebbe diventare un campus per i dipendenti, non con lo scopo di sola accoglienza ai fini lavorativi, ma con l’idea di creare un ambiente di crescita e professionalizzazione – ha aggiunto Fontana – sale conferenze, aree training dove sviluppare una Academy e corsi ad hoc per sala, cucina e housekeeping. Inoltre, per prenderci cura dei nostri dipendenti anche durante il loro tempo libero vorremmo adibire degli spazi ad aree svago e intrattenimento come sala cinema, palestra, sale multimediali/TV e biblioteca: spazi di aggregazione dove abbiano l’opportunità di conoscersi e riscoprirsi. Il nostro capitale umano è il patrimonio più prezioso da tutelare, e crescere insieme la più importante responsabilità”.

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4 Commenti

  1. Fantastico…. speriamo che il luogo ameno…. resti circondato da foreste secolari e non venga…… devastato dal cemento!!!!

  2. “Il nostro capitale umano più prezioso da tutelare”. Vero, è di questo che abbiamo bisogno: tutelare chi ha ancora voglia di lavorare e costruire in positivo la propria realtà personale.

    1. Sono un cooperatore salesiano e mi spiace tanto per la chiusura del salesianim.
      Piuttosto che vederlo marcire meglio che diventi un luogo di insegnamento.

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