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San Francesco, la Zarina che non ti aspetti. “Ho a cuore questi ragazzi. Ma servono regole”

Metti di uscire dal Mercato coperto dopo aver ascoltato le sacrosante lamentele dei commercianti.

Questuanti e senzatetto, maxi rivolta al Mercato Coperto: “Sporcizia e degrado, ora basta!”

Metti di passare davanti al portico dell’ex-chiesa di San Francesco lavato di fresco per permettere alla mostra di Miniartextil di aprire i battenti.

E metti di incrociare inaspettatamente l’assessore alla Sicurezza Elena Negretti, la Zarina dagli occhi di ghiaccio ma dal cuore tenero, intenta a chiacchierare con due dei ragazzi che vivono abitualmente per strada. Lupus in fabula, verrebbe da dire.

Assessore, come mai qui?
Conosco da tempo questi ragazzi, come molti altri. Ho molto a cuore la loro situazione, forse anche per il lavoro che facevo prima al 118.

Al Mercato coperto la situazione è tesa. Come pensate di risolverla?
Intanto ho chiesto che alle persone che dormono lì vengano consegnati gli strumenti per pulire dove sporcano. Le regole ci sono e vanno applicate: se sporchi devi pulire. E poi l’obiettivo è cominciare a coinvolgerli e tenerli impegnati.

Resta però il problema dell’assenza di bagni.
Una soluzione potrebbe essere quella di anticipare l’orario di apertura del bagno pubblico di via Sirtori. Tutto però è subordinato a un bando e l’estensione di questo bando, che è in scadenza, non è semplice. Con l’assessore Caldara stiamo guardando il nuovo bando per poter dare garantire un servizio migliore.

C’è la concreta speranza che le cose migliorino, quindi.
Al tavolo sulla grave marginalità erano tutti un po’ spaventati dal Regolamento di Polizia Locale ma ho fatto presente che non c’è niente di catastrofico. L’obiettivo non è punire nessuno, ma dobbiamo anche rispondere alle migliaia di segnalazioni che ci arrivano ogni giorno.

C’è ancora molto da fare, però.
Lo slogan era “Mettiamoci la faccia”, certo che poi vedo pochi che ci mettono anche le mani, diciamo la verità. Però, ad esempio, ho trovato molta collaborazione da parte dei ragazzi che dormono qui. Abbiamo spiegato l’esigenza di avere il portico sgombro e stamattina si erano già tutti alzati e avevano portato via le coperte. Sono fiduciosa.

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3 Commenti

  1. I bagni pubblici a Como si contano sulle dita di una mano .
    E hanno degli orari . Ora io mi domando se si devono fare pipì ed altro , a comando e nelle ore prescritte .
    Ho soggiornato spesse volte , in stagioni varie , in una località turistica della Riviera ligure ,dove lungo la strada trovavi luoghi per i servizi igienici aperti 24 h su 24 , senza necessità di gettone o moneta , pulitissimi e provvisti di carta igienica .
    A Como mi è capitato una volta di usufruire del servizio pubblico nel sottopasso di p.zza Vittoria : ho dovuto pagare e mi sono vista mettere in mano due pezzetti di carta igienica…..
    Ai giardinetti pubblici in una località turistica del Canton Grigioni , quando andavo in vacanza con i miei nipotini , c ‘ era postato un servizio igienico ecologico sempre aperto e libero , dotato di carta igienica , che ogni mattino veniva regolarmente svuotato, lavato ed igienizzato .
    Perchè da noi , in Como ( cittá che molti continuano a chiamare turistica) , ci sono i bagni chiusi , sporchi e non dico altro ….?

    1. Non capisco se la signora dice sul serio o meno. Le organizzazioni di volontariato ci sono eccome e si impegnano quotidianamente in maniera ammirevole, ma questi sono compiti di chi amministra la cosa pubblica: sarebbe come pretendere che le associazioni di volontariato si occupassero dell’istruzione dei giovani o della sanità.

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