Il Distretto Urbano del Commercio ha presentato oggi la nuova strategia di comunicazione per rilanciare le attività comasche.
Una proposta per potenziare l’immagine di Como come città “bella, buona e sicura” per essere visitata e svolgere lo shopping nell’accezione più ampia. Una campagna non solo per attirare utenza per gli acquisti di vicinato ma anche per far riprendere al meglio l’attività di ristoranti e artigiani che al momento sono chiusi per via della zona rossa.
Presente all’incontro Marco Butti, assessore al Commercio del Comune di Como, che ha sottolineato: “Dopo il percorso fatto nel 2020, un anno non facile e che lascia un po’ di paura anche per il 2021 a livello di impatto economico, abbiamo pensato a una campagna che avrebbe potuto funzionare anche con i saldi ma ora le attività sono chiuse. Quando ci sarà la riapertura sosterremo la ripresa del commercio anche con questa campagna di comunicazione che va di pari passo con il Bando Regionale vinto dal Comune di Como a fine 2020. Abbracciamo tutte le attività produttive e vogliamo stimolare un dialogo costante con le categorie per cercare di accompagnare il commercio verso la ripresa”.
“Se cerchi cose belle, fatti un giro a Como!”. E’ questo il claim della nuova campagna del Distretto urbano del commercio che sta per partire. La bellezza è il filo rosso che unisce tutte le occasioni di visita a Como offerte dagli operatori: negozi, ristoranti, parrucchieri, artigiani. L’invito è rivolto “ad un vicino di casa” (il bacino di utenza identificato è di 40 chilometri di raggio dal capoluogo) a cui ci si appella amichevolmente con un linguaggio informale: “Fatti un giro!”. E’ questo il messaggio centrale: il bello è di casa, lo vediamo sia nelle nostre architetture urbane e nel paesaggio che le circonda, sia nelle vetrine che ci invitano ad acquistare. “Fatti un giro” sarà usato nella fase 2 della campagna quando saranno sbloccati gli spostamenti.
“La campagna nasce da una riflessione fatta con le associazioni di categoria – ha spiegato Carlo Montisci, manager del Duc – abbiamo creato un gruppo di lavoro per stabilire come fare la giusta comunicazione. Parte in un momento in cui apparentemente non è necessaria per via delle attività chiuse, invece ci vuole un’operazione di brand protection per curare la relazione con il pubblico. Sarà vincente, quando potrà riaprire, chi avrà stabilito un buon rapporto con il proprio pubblico. Il Distretto ragiona come se fosse una destinazione, i clienti target sono i residenti permanenti o temporanei del circondario che devono essere coccolati soprattutto quando la mobilità è fortemente limitata. Quest’anno, la città di Como diventerà un brand legato a quello del Lago di Como”.
“Per le cose belle dobbiamo aspettare” sarà infatti il claim per la fase 1 della campagna, con l’apertura dei negozi limitata e la circolazione delle persone vietata. L’oggetto del desiderio è “la bellezza” che ci aspetta quando potremo uscire di casa, con il richiamo a una condizione di attesa. Il verbo “dovere” declinato alla prima persona plurale comprende il concetto di vicinanza e prossimità, al contempo sollecitando tutti (città, negozi e clienti) a un atteggiamento di responsabilità per creare le giuste condizioni di sicurezza.
Luca Chiarella, direttore creativo dell’agenzia Premiere che ha lavorato alla campagna, ha aggiunto: “Abbiamo lavorato sul messaggio “fatti un giro a Como” perché è trasversale, può riguardare il food ma anche i negozi di moda o bellezza. Essendo però passati in zona rossa abbiamo cambiato il claim, facendolo diventare “per le cose belle dobbiamo aspettare”. Partiremo subito con i social dove mostreremo le bellezze della città e un piccolo video di Como, poi in zona gialla partiranno la campagna pubblicitaria sui media e le affissioni e faremo piccoli video con alcuni commercianti testimonial. Porta Torre è stata scelta come simbolo di ingresso alla città, come se fosse grande centro commerciale”.
Presente anche Marco Cassina (Federmoda) che ha evidenziato: “Siamo concordi e contenti che l’amministrazione dia la possibilità di lavorare su una progettualità di promozione. Le città oggi vivono della commistione di esperienze che devono motivare i visitatori a trascorrere tempo in città. Sarà importante cercare di promuovere anche con la scelta di testimonial di attività caratteristiche anche in zone non centralissime di Como, ad esempio i distretti del commercio paralleli in altre vie, potrebbe essere uno stimolo per nuovi imprenditori che scelgono di aprire nuove attività commerciali o artigianali in un territorio attraente. Sarebbe bello portare avanti un discorso completo, non solo per il centro città”.
“E’ un’operazione di promozione molto valida – così Luca Marchió di Confesercenti – concordo sul fatto di ragionare non solo su Como ma anche con altri Duc sul territorio provinciale. Si tratta comunque di un lavoro fatto molto bene. L’importante è coinvolgere tutti nella campagna di promozione”.
2 Commenti
Signor Gino ha ragione! Ma ha visto che razza di strade ci sta conciando la fibra ottica? Oggi pomeriggio ho chiamato la polizia Locale. Subito ha constatato che in via Carloni c’erano i crateri lunari creati da open fiber..questi pensano al brand: prima è meglio non prendere buche sennò a Como vivo non ci rimani..
Bene: Butti può dare qui – magari – una data certa su quando saranno riqualificati seriamente i padiglioni del Mercato Coperto? Aspettiamo.