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Semaforo rosso Gervasoni: “I passaggi a livello? Rischio caos e costretti a rifare il Piano del Traffico”

Una poltrona ambita ma certamente scomoda, potremmo quasi dire “con le spine”, quella che si è scelto Pierangelo Gervasoni, neo-assessore a Lavori Pubblici, Mobilità e trasporti, Smart City, Politiche energetiche, Reti Acque e Strade e Manutenzione edilizia comunale.

Il suo predecessore, Vincenzo Bella, dopo tre anni l’ha lasciata senza voltarsi indietro, chiudendo la sua esperienza tecnico-politica al fianco di Mario Landriscina. Eppure quella poltrona era anche la più desiderata da Forza Italia, che ha portato Gervasoni in giunta questa estate.

Assessore, è passato un mese dalla sua nomina. Come è andata finora?

In questi giorni ho avuto modo di studiare diverse pratiche sulla mia scrivania. C’è davvero tanto da fare ma la priorità in questo momento erano le scuole. Abbiamo portato in giunta moltissime delibere per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei plessi scolastici per far tornare in classe a settembre i bambini e i ragazzi in sicurezza.

Questa parte è quindi quasi finita. Ora su cosa sta concentrando la sua attenzione?

Gli uffici hanno già cominciato a lavorare sul discorso degli impianti sportivi. Prima di tutto bisogna pensare al palazzetto dello sport di Muggiò sfruttando il finanziamento di Regione Lombardia per ristrutturarlo. Però le partite aperte sono veramente tante e non è facile scegliere a cosa dare la priorità perché alla fine scontenti sempre qualcuno. Ci sono la piscina di Muggiò ma anche i campi da calcio da sistemare.

Un altro tasto dolente è senza dubbio quello degli spazi espositivi, quasi tutti chiusi perché non a norma. Come si muoverà in questo settore?

E’ un’altra delle nostre priorità, anche perché c’è una certa fretta legata a un finanziamento di Regione Lombardia al 50% che abbiamo ricevuto ma che prevede l’inizio lavori entro fine ottobre. Si tratta di denaro che ci permetterà, tra gli altri, di realizzare interventi importanti al Broletto e allo Spazio Natta.

E per quel che riguarda il Museo Giovio?

In questo momento ci stiamo concentrando sulla chiesa delle Orfanelle che deve essere pronta per accogliere la mostra sulle monete d’oro del Cressoni. E’ un lavoro di squadra con l’assessorato alla Cultura e la Soprintendenza nel quale noi dobbiamo mettere in sicurezza l’area.

C’è un altro grosso problema in città: le criticità del sistema di illuminazione. Come cercherete di risolverlo?

E’ uno dei primi temi a cui mi sono dedicato appena insediatomi. C’è già una delibera pronta, redatta prima del mio arrivo, che deve essere portata in consiglio comunale. Prevede l’acquisizione dei pali di proprietà di Enel da parte del Comune per poi affidarli in gestione tramite gara. Ci sto lavorando per capire se sia possibile affinarla ma il tema arriverà presto in consiglio comunale.

A pochi giorni dal suo insediamento, con il sindaco ha dovuto affrontare il problema dei passaggi a livello di viale Lecco (l’annuncio di FerrovieNord dell’aumento dei tempi di chiusura delle sbarre, Ndr). Ci sono novità?

Ci stiamo battendo per evitare questa cosa coinvolgendo più parti possibile ma è molto difficile. Dovremo trovare soluzioni alternative ma non dipende solo da noi. Il più problematico sarà certamente il passaggio di San Vitale che rischia di intasare la viabilità del centro. Inoltre tutto questo ci costringerebbe a rifare lo studio per il Piano del Traffico (sarebbe il terzo rifacimento dopo quelli di Daniela Gerosa per la giunta Lucini e quello avviato dal predecessore di Gervasoni, Vincenzo Bella, ndr).

Il tempo stringe. Lei e la collega Livia Cioffi siete arrivati a oltre metà mandato del sindaco Landriscina. C’è un risultato che vuole assolutamente raggiungere entro il 2022?

Ne ho diversi ma non li dico per scaramanzia (ride, Ndr). Quello che posso dire è che ci tengo a fare bene l’ordinario che, nella situazione in cui si trova la città, è già straordinario. Marciapiedi, strisce pedonali, asfalti in buone condizioni, soprattutto nelle periferie, sono importanti per ridare decoro alla città che comunque non versa più nelle condizioni di tre anni fa.

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