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De Santis (FdI) traccia il confine tra politica e umanità: “Se un irregolare arriva in Borgovico, lo cacciamo e lo lasciamo morire al freddo?”

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Sergio De Santis, è tornato a ribadire in aula la posizione del gruppo sul tema del dormitorio di via Borgovico a Como. E lo ha fatto con una puntualizzazione dai toni forti.

“Per l’ennesima volta – ha esordito con una premessa di carattere generale De Santis – ripeto la posizione di FdI in materia di dormitori e di irregolari perché c’è chi butta fumo negli occhi dei cittadini comaschi. Italiani e stranieri regolari hanno il diritto e il dovere, e sottolineao il dovere, di entrare nei dormitori pubblici o gestiti dal terzo settore liberando zone della città dallo stato indecoroso in cui versano. I clandestini e gli irregolari devono invece essere portati presso centro di permanenza e rimpatrio”.

Poi però l’intervento è virato sul tema specifico dei locali concessi dalla Provincia, in accordo con Palazzo Cernezzi, nell’ex caserma di via Borgovico per l’Emergenza Freddo rivolta ai senzatetto, su cui non sono mancate durissime polemiche.

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“Noi abbiamo votato per un secondo dormitorio comunale che accolga soltanto cittadini regolari – ha detto il consigliere riferendosi al voto favorevole alla mozione trasversale del luglio 2019 – Ma via Borgovico è un’altra cosa: si tratta del consueto riparo per l’Emergenza Freddo che da anni evita che qualsiasi essere umano possa morire di freddo nella civile e moderna como, come in tutte le altre città d’Italia”.

“Anche in Provincia abbiamo chiesto che in Borgovico entrino soltanto regolari – ha poi affermato il consigliere arrivando al cuore della questione – ma se dovesse presentarsi uno straniero col documento scaduto lo cacciamo fuori con temperature polari? Vogliamo che muoia? Chi vuole prendersi queste responsabilità lo dica chiaramente e pubblicamente. Io penso che questa persona debba essere accolta anche se irregolare e dopo la prima accoglienza a mio avviso dovrebbe essere segnalata alla Questura per gli adempimenti previsti, ma non dovrebbe proprio morire all’addiaccio”.

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