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Sfondò la vetrina e rubò in un negozio, ma perse sangue: inchiodato dieci anni dopo grazie al Dna

Incastrato dieci anni dopo il colpo grazie al Dna, così i carabinieri della Tenenza di Mariano Comense al termine degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà per furto aggravato un albanese 31enne pregiudicato.

Le indagini sono iniziate il 21 febbraio 2014, quando alle 3:30 del mattino, in un esercizio commerciale di Mariano è stato consumato un furto aggravato, infrangendo una delle vetrate. I militari intervenuti allora avevano raccolto tracce di sangue poi inviate al Ris di Parma di Parma per l’estrapolazione del profilo genetico. Rimasto però ignoto fino allo scorso 20 febbraio 2024, quando il 31enne è stato arrestato per un furto e quindi sottoposto al prelievo del Dna.

Spiegano i carabinieri: “I campioni biologici contengono il “Dna, che per fini di identificazione personale rappresentano il più efficace e poderoso strumento in ambito penale per la risoluzione di crimini, soprattutto nei casi, tutt’altro che infrequenti, in cui le indagini di polizia giudiziaria non abbiano consentito di individuare possibili sospettati. In tali circostanze un contributo determinante e spesso risolutivo viene dalla “Banca Dati Nazionale del Dna” e dal Laboratorio Centrale per la Banca Dati Nazionale del Dna. La “Banca Dati Nazionale del Dna” italiana è un archivio elettronico centralizzato di profili genetici che contiene i profili genetici “ignoti”, ottenuti dalle analisi del Dna depositato sulle scene del crimine, ed i profili genetici “noti”, ottenuti dalle analisi del Dna di campioni biologici prelevati da persone fisiche. I profili genetici “ignoti” e “noti”, sono tra loro confrontati al fine di individuare eventuali corrispondenze.
Il Laboratorio Centrale alimenta in via esclusiva la bdn-dna con profili genetici “noti”, mentre i Reparti Investigazioni Scientifiche (Rid) dei Carabinieri e la Polizia Scientifica, inseriscono in banca dati i profili genetici “ignoti” estrapolati dalle tracce biologiche rilevate sulle scene dei crimini. I profili genetici ottenuti vengono riversati nella banca dati mediante il Sotfware Codis (Combined Dna Index System)”.

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