Anche l’occhio vuole la sua parte, soprattutto quando si parla di arredo urbano.

Non c’è niente di peggio di girare per una città e vedere panchine, fioriere o aiuole in cattivo stato. Danno un senso di abbandono e di incuria. Una sensazione che attanaglia spesso i comaschi e chi arriva in città per una visita: a vedere alcune panchine in centro o nei quartieri, davvero passa la voglia di sedersi per mangiare un gelato.

Ce lo segnalano ad esempio alcuni frequentatori dei giardini di via dei Mille angolo via Leoni. “L’area verde dedicata ai cani è abbastanza pulita, gli operatori fanno il possibile – raccontano – il problema sono le panchine, assolutamente inutilizzabili: su una cadde un ramo qualche anno fa ed è completamente distrutta. Le altre sono estremamente rovinate e si rischia di ferirsi con il legno”.

In pieno centro non va meglio.

Non brillano per cura (e neppure per design) le lunghe panche di piazza Volta: il legno sta cominciando a lasciarsi andare e assomigliano sempre più alla cassapanca ultra decennale della zia.

Così come in viale Geno. Nella prima parte del tratto le panchine sono oggettivamente nuovissime e dalla forma tipica. Più strane quelle a ridosso della passeggiata Sergio Ramelli: in pietra ma con seduta e schienale in legno. Ma rigorosamente per una sola persona, l’altra si deve accontentare della pietra.

Tutto questo mentre, come vi abbiamo raccontato qui, dietro Villa Olmo ci sono decine di panchine utilizzabili accatastate e in attesa di una nuova vita.