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Centri civici, lettera a Rapinese. Donchi: “Paradossale, facciamo volontariato, siamo senza fini di lucro e dobbiamo pagare”

Il calvario delle associazioni cittadine, sempre in attesa di capire quando gli aumenti delle tariffe per usare gli spazi pubblici si concretizzeranno, non si placa. La delibera della giunta Rapinese che ha deciso di innalzare anche di 30 volte le somme dovute, sta rischiando di far chiudere moltissime attività. Più volte ne abbiamo scritto e da ultimo, è anche emersa la volontà di alcune associazioni, insieme a Civitas di voler organizzare una manifestazione.

Intanto torna a farsi sentire Fernanda Donchi (Cittadinanzattiva Como), che presiede, nel centro di Albate, il “Tribunale per i diritti del malato” di Como, che ha inviato una lettera al sindaco Rapinese in queste ore.

Ecco il testo:

Egregio signor Sindaco,
abbiamo ricevuto la comunicazione con la quale il Comune di Como richiede, a titolo di compartecipazione alle spese, l’importo mensile di € 20 per l’utilizzo della Sala della circoscrizione di Albate (la Cascina Massée, Ndr), piano terra, il solo martedì dalle 9 alle 12 Si tratta di un importo non giustificato, in precedenza non richiesto dall’Amministrazione comunale.
La nostra Associazione non ha alcuna finalità di lucro ed è sostenuta esclusivamente da volontari che svolgono una funzione, in ambito socio-sanitario, di interesse generale. Versare l’importo richiesto potrebbe significare non avere neppure la possibilità di sostenere le piccole spese di gestione dell’Associazione (materiali di cancelleria, carta, spese telefoniche ecc.), giungendo al paradosso che oltre all’attività volontaria gli associati dovrebbero versare, di tasca propria, un contributo mensile.
Riteniamo che lo scopo altruistico dell’associazione e la rilevante funzione svolta nell’interesse dei cittadini meriti, da parte del Comune, una maggiore considerazione.
Invitiamo, pertanto, la Sua Giunta a rivedere la disposizione anche alla luce dell’attuale regolamento che prevede la gratuità delle concessioni.

In attesa di un eventuale incontro, cordialmente
Fernanda Donchi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 Commenti

  1. D’accordo con gli altri commentatori. A Como, uno dei comuni più ricchi d’Italia, la socialità andrebbe favorita ed incentivata. Altro che aumenti!

  2. Perfettamente d’accordo. La cifra è irrisoria e la questione è di principio. Rinunciandovi il comune ci farebbe una gran bella figura.

  3. La cifra richiesta dal Comune è davvero irrisoria, ma il problema è di principio: perché chiedere un contributo a realtà di volontariato che operano gratuitamente per l’interesse generale?
    Al Comune servono davvero quelle 240 euro annue per far fronte alle eventuali spese di manutenzione? Francamente un po’ da sorridere viene.

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