Durissime le reazioni alla comparsa improvvisa (e successiva rimozione), questa mattina ai giardini a lago di un striscione del movimento Fiamma Tricolore, contro il Como Pride organizzato a Como per il 15 luglio (qui il racconto)”. ComoZero ha contattato l’Unione degli Studenti, tra le varie anime che stanno organizzando, sotto l’egida di Como Pride l’evento. “Paradosso, proprio tra poco, con gli altri organizzatori ci ritroveremo ai giardini a lago per continuare nei preparativi della manifestazione – spiega Lucas Radice di Uds Como – Vogliamo infatti vedere bene i luoghi dove andremo a ritrovarci”. Sul fatto in sè “non posso che dire come il Gay Pride sia tutto fuorchè un evento divisivo. E quanto accaduto dimostra la necessità di fare questi appuntamenti. Non si comprende come ancora ci sia una parte di Como che considera il Gay Pride qualcosa di controverso. In tali manifestazioni, oltre evidentemente a sostenere e sottolineare le tematiche Lgbtq+, si discute e si ambisce a una società equa e uguale per tutti. Ci spiace poi che la politica faccia veramente poco per spegnere tali fuochi”.
Contattata, si dice “basita”, sul fronte politico, Barbara Minghetti di Svolta Civica. “Massimo sostegno a tutte le componenti che stanno, con sforzi e difficoltà, organizzando la manifestazione del 15 luglio. Sono basita per quanto accaduto – spiega Minghetti – Bisogna sempre garantire la massima libertà di espressione dei diritti. Mi auguro che la città di Como possa essere sempre più accogliente e respingere tali forme di contrasto “.
Abbiamo sentito anche Arcigay Como e sVolta Arcobaleno, attraverso la presidentessa Cristina Di Giovanni. “Ogni anno giugno indossa i colori dell’arcobaleno tingendo le città coi colori rappresentativi della comunità LGBTQIA+. Purtroppo l’Italia ad oggi continua a essere uno dei Paesi che meno tutela la nostra comunità in Europa, come dimostrano i recenti dati riportati da ILGA Europe, ed è in un clima di forte tensione politica che si inseriscono con maggiore forza affissioni e atti intimidatori omofobi come quello avvenuto in queste ore nelle strade di Como. Oggi, più di ieri, e fino a che non saranno riconosciuti pari diritti a tutti i cittadini che abitano le nostre città, diventa necessario condannare questi atti e portare nelle piazze, con più forza, momenti di riflessione, di formazione e visibilità”.
9 Commenti
ma quanti sono sti Fiammiferai? due? manco usano più le espressioni italiche!
Bastava strappare lo striscione e buttarlo suvvia
Come diceva il protagonista di Porco Rosso, di Myazaki, “meglio porco che fascista”.
Diamogli un palazzetto. cosi come si fa alle aziende.
Cosi hanno uno spazio esclusivo e senza i limiti che la legge impone.
a Fiamma Tricolore?
io non gli affiderei manco un mazzo di chiavi
E cosa si puo aspettare dalla destra apertura mentale, rispetto delle libertà di tutti di vivere la propria vita come vuole, difesa delle libertà e distinzione tra peccato e reato?
Ovviamente no tutto il contrario, ottusità, proibizione, visione morale della società come se la morale fosse una sola: la loro e non esistessero diverse morali e sensibilità.
Gli stati morali sono l’Iran, l’Afganistan, Arabia saudita, ecc stati in cui esiste la morale di stato e in cui è sconosciuto il concetto di laicità dello stato, in cui peccato e reato coincidono.
Siamo al medio evo e ai roghi delle streghe.
“Possiamo non essere d’accordo e amarci ancora a meno che il tuo disaccordo non sia radicato nella mia oppressione e nella negazione della mia umanità e del diritto di esistere.”
James Baldwin
Intimidatorio? Omofobo? Della serie “io só io, e voi….”
“Bisogna sempre garantire la massima libertà di espressione dei diritti“, bhe mi sembra che sia un diritto anche esprimere contrarietà ad un dato argomento sempre nei limiti dell’educazione e della civiltà; non mi pare ci siano insulti, ne frasi intimidatorie nello striscione, ma un semplice “no”; l’evento in se è divisivo quando diventa una carnevalata per agghindarsi e perpetrare attacchi li si violenti sia verbalmente che visivamente verso chi la pensa diversamente. Certo che se queste persone pretendono diritti marciando con le bandierine infilate dove non batte il sole o come ad esempio negli Stati Uniti, diritto per gli uomini con tutte le parti anatomiche attaccate ,che si sentono donne di andare negli spogliatoi e bagni femminili pretendendo che tutti accettino che esistono 3000 identità sessuali … non ci siamo proprio. Per essere presi sul serio bisogna comportarsi in maniera seria senza rendersi ridicoli o blasfemi o volutamente provocatori verso gli altri al pari di come si vorrebbe venir trattati
quindi?