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Sul palco la frontaliera scatenata contro i politici italiani: “Mancette inutili, la Svizzera ci dà un salario degno”

Sul palco della manifestazione sindacale che ha portato a Como anche le organizzazioni svizzere in un evento unificato contro la tassa sulla salute, sabato scorso è salita anche una frontaliera italiana (nonché esponente Unia) che ha espresso in maniera molto ‘colorita’ il totale dissenso sulla nuova imposizione in arrivo per chi lavora in Svizzera.

Evocando – in maniera chiaramente sarcastica – come potrebbe essere nata a Roma l’idea del balzello, la frontaliera e rappresentante sindacale ha per esempio ipotizzato che, al posto di scegliere la caccia seria agli evasori fiscali italiani, “qualcuno si sarà probabilmente alzato e avrà detto: iniziamo ritassare i frontalieri, tanto quelli lavorano in Svizzera, quindi sono ricchi, stanno sul c…o a tutti e di loro non gliene frega niente a nessuno. Sì – ha proseguito – noi siamo ricchi ma di competenze, di qualifiche professionali, di esperienze lavorative che la riconosce ci riconosce dandoci un salario che ci permette una vita degna”.

E ancora, rivolta i politici italiani in merito alla tassa sulla salute: “Non sarà mettendo le mani nei nostri portafogli che ridarete ai lavoratori del settore sanitario una vita degna. Non sarà mettendo i lavoratori gli uni contro gli altri che nasconderete le vostre politiche inique, inefficaci e miopi. Gli infermieri, i medici e tutti i lavoratori di questo settore vitale, osannati durante la pandemia e poi dimenticati, oggi in Italia hanno stipendi da fame e non sarà con l’ennesimo bonus o con l’ennesima mancetta che decideranno di restare in questo Paese a lavorare. Cari politici, se non cambiate rotta con riforme vere, qui non resterà nessuno”.

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9 Commenti

  1. A Roma hanno più che altri problemi con le basi dell’aritmetica. Basta che un frontaliere con stipendio medio decida di andare a stare in Svizzera, per annullare i versamenti ‘sanitari’ di altri due. Questa bella pensata finirà in un calo di gettito per i comuni di confine.

  2. Ma a Roma non sanno cosa vuole dire lavorare in un altro paese, tanto in Italia vige il tutto gratis, peccato che poi non ci sono i soldi per gli stipendi a infermieri e operai qualificati

  3. Solita retorica delle zone di confine. Certo che i salari sono più cospicui in Svizzera, dato che sono equiparati al costo locale. Con le stesse retribuzioni, ma vivendo in Svizzera, sareste dei morti di fame. Inoltre va sfatato che in Italia ci siano stipendi bassi, probabilmente x le categorie generiche. In altri casi sono molto interessanti e con benefit.Inoltre le tutele che abbiamo non ci sono in Svizzera o altri paesi europei. Per cui basta denigrare l Italia, statevene in Svizzera se vi trovate così bene…

  4. La vita “degna” di cui la Signora parla non è un dono fatto dagli Svizzeri, dati gli stipendi da fame per i loro canoni, bensì è il risultato della legale ipocrisia del tenere il piede in due scarp.
    Cerchiamo di essere onesti nel dire, o urlare, le cose.

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