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Tassa sulla salute ai frontalieri, Sertori (Regione Lombardia): “Non abbiamo indagato sui redditi, ecco la verità”

Indagine sui redditi dei frontalieri per applicare la nuova tassa regionale sulla salute? Regione Lombardia dice di no; anzi, le richieste di informazioni inviate nelle scorse settimane a tre Cantoni svizzeri riguardavano tutt’altro. Ad affermarlo – rispondendo anche a questo articolo – è l’assessore regionale Massimo Sertori con una nota.

“Si precisa – si legge – che Regione Lombardia, con lettera del 18/01/2024, ha chiesto al Canton Ticino, al Cantone dei Grigioni e al Canton Vallese i nominativi dei frontalieri che hanno optato per il servizio sanitario italiano. Nessuna richiesta è stata avanzata circa i redditi dei lavoratori frontalieri, come erroneamente riportato nell’articolo da voi pubblicato e come in altre testate, anche svizzere, è comparso. A conferma di quanto affermato, alleghiamo copia della richiesta che Regione Lombardia ha trasmesso ai Cantoni svizzeri (qui sotto, ndr)”.

Consiglio di Stato Canton Ticino

L’antefatto, come noto, sta nel fatto che il Pirellone intende riscuotere dai vecchi frontalieri (pre nuovo accordo fiscale) un contributo sulla salute che oscillerà tra i 30 a 200 euro per far salire fino a un massimo del 20% gli stipendi di medici e infermieri che lavorano vicino al confine e che sempre più spesso si trasferiscono negli ospedali svizzeri. Come primo passo per avere i dati su cui calibrare il balzello, Regione Lombardia aveva inviato richieste di informazioni ai cantoni Ticino, Vallese e Grigioni, incassando peraltro il primo diniego alla fornitura da parte dei Grigioni.  A differenza di quanto sostenuto da Regione Lombardia, però, Martin Bühler, direttore del Dipartimento delle Finanze grigionese, aveva espressamente parlato di indagini anche sui salari dei frontalieri: “Regione Lombardia vuole avere informazioni sui salari e sulla situazione della cassa malati dei frontalieri – aveva dichiarato – ma abbiamo dovuto dire ai responsabili lombardi che per il momento non abbiamo una base legale per fornire questi dati”.

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9 Commenti

  1. È ovviamente un metodo x raccattare soldi. In Svizzera non si assume all infinito. Come si “perdono” dottori ed infermieri, si “perdono ” professionisti ed artigiani.

  2. Non prenderete più un solo voto dai frontalieri!
    Lo sapete vero?…60-70.000 in meno…..va beh bazzecole….poi controllate perché forse, se non ve ne foste sino ad ora accorti, paghiamo già….

  3. A mio parere la tassa della salute è una invenzione da politici da bar, ingiusta priva di fondamento e discriminatoria, non fa parte dagli accordi firmati nel 2023. TASSARE i lavoratori frontalieri per alzare ( in che metodo????) ai medici e infermieri il 20% dello stipendio che lavorano a
    confine ……quale distanza quali paesi sarannoritenutidi confine????? Il 20% non risolverà il problema in quanto gli stipendi in Svizzera sono il doppio di quelli in Italia….perché poi non applicare una tassa del 50% a tutti i politici in Italia a tutti i manager delle aziende pubbliche da destinare a tutta la sanità italiana…..???

  4. Il sacrificio di chi per necessità si è recato in svizzera per lavoro ha creato benessere anche per i territori italiani di confine.! Ora voler gravare di balzelli questi lavoratori per rimettere in sesto il disastro sanitario lombardo è Vergognoso oltre che ipocrita e risibile ! Chi lavora da tanti anni nella sanità sa benissimo perché si è arrivati a questo cari Sertori fontana e Company…incommentabili poi le soluzioni di Bertolaso!

    1. Pura verità..purtroppo e’ questo il loro modo di risolvere forse i problemi…quando noi frontalieri eravamo pochi e il franco era meno forte..non interessavamo a nessuno..non c’era nemmeno un pediatra nella zona di confine dove abito io…gli
      amministratori lombardi dovrebbero vergognarsi

  5. Sarei dal parere del nostro governatore che i soldi che vorrebbero farci pagare venissero usati per quel motivo ma secondo me non è così perché poi alla fine ne fanno uso per altre cose.

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