Da sempre le colonne al Gottardo di quanti, nei periodi di vacanza ma non solo, si mettono in macchina per venire in Italia o andare a Nord, sono un tema dibattuto.
Tanto che in più di un’occasione sono state presentate delle mozioni (poi bocciate), per chiedere di prevedere un pedaggio autostradale al Gottardo per ridurre il traffico parassitario attraverso le Alpi di quanti utilizzano il collegamento solo come passaggio per raggiungere altre mete.
Un balzello che però è stato definito “altamente discriminatorio nei confronti del Ticino, unico Cantone che sarebbe collegato tutto l’anno al resto della Svizzera solo tramite una strada a pagamento”, dice la Lega dei Ticinesi.
Partito che dunque passa al contrattacco coinvolgendo però in un discorso più ampio tutti i confini a partire da quello con l’Italia e i frontalieri. “Mentre ai ticinesi qualcuno vorrebbe far pagare un balzello per andare a nord delle Alpi, 80mila frontalieri italici entrano ogni giorno in Ticino uno per macchina, senza versare alcun pedaggio”. Dunque, se si vuole scoraggiare queto traffico parassitario attraverso la Svizzera “allora i pedaggi non vanno piazzati in mezzo alla Svizzera. Vanno riscossi alle frontiere”. A partire da quella italiana.
Nei mesi scorsi l’Udc con il sostegno della Lega ha quindi depositato una mozione che chiede appunto “l’introduzione di un pedaggio al confine per le automobili straniere che attraversano la Svizzera senza una “permanenza significativa” nel nostro Paese”, dice Lorenzo Quadri che ricorda come il Governo (pur esprimendo parere negativo) abbia detto che ciò “non sarebbe in contrasto con gli accordi tra Svizzera ed UE”.