Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) ottiene una proroga cruciale: il Governo e i gestori dell’identità digitale hanno siglato l’accordo che assicura la continuità del servizio oltre la scadenza imminente. La firma, avvenuta tra Assocertificatori (che rappresenta fornitori come Poste, Aruba, e Infocert) e Agid (Agenzia per l’Italia Digitale), ha scongiurato il blocco dell’accesso ai servizi pubblici online per milioni di cittadini.
La nuova convenzione dovrebbe avere una durata annuale, rinnovabile fino a cinque anni, ma il futuro dell’identità digitale in Italia rimane in discussione. Il sottosegretario all’innovazione, Alessio Butti, ha ribadito l’orientamento verso un sistema basato sul wallet digitale su smartphone, con decreti attuativi attesi.
Canone SPID: la svolta di Poste Italiane con PosteID
La novità più rilevante potrebbe essere nel prossimo futuro la fine della gratuità del servizio per alcuni utenti. Poste Italiane, ad esempio, si starebbe preparadon a introdurre un canone annuo di 5 euro per l’utilizzo del suo servizio PosteID abilitato a SPID.
Questa potenziale mossa, che secondo rumors interni coinvolgerebbe la maggior parte dei circa 40 milioni di credenziali SPID attive nel Paese (Poste ha una quota del 72%), genererebbe per l’azienda circa 100 milioni di euro di ricavi aggiuntivi.
La tariffazione si estende: i costi SPID degli altri gestori
L’accordo di proroga ha di fatto aperto la strada alla tariffazione del servizio SPID anche per gli altri Identity Provider. Alcuni gestori avevano già avviato questa transizione:
- Aruba ha introdotto un canone di 4,90 euro + IVA all’anno (dal secondo anno).
- InfoCert ha stabilito una tariffa di 5,98 euro IVA inclusa (a partire da luglio 2025).
- Register.it offre un piano base di 9,90 euro + IVA, che sale a 80,85 euro + IVA per chi non possiede un lettore smart card/CNS.
Sostenibilità economica e ritardi PNRR
I provider giustificano l’introduzione del canone SPID con la necessità di assicurare la sostenibilità economica del servizio. I costi di gestione, sicurezza e manutenzione non sono più sostenibili senza un adeguato supporto pubblico stabile.
Le aziende lamentano criticità legate ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza): i 40 milioni di euro previsti sono stati attivati solo a marzo 2025, con due anni di ritardo rispetto alla firma delle convenzioni del 2023.
SPID vs. Wallet Digitale: il futuro dell’identità digitale
Nonostante le incertezze, SPID continua a registrare un utilizzo massiccio: nel 2025 si contano oltre 41 milioni di utenti attivi, con un’adozione consolidata (quasi nove italiani su dieci che usano Internet possiedono un’identità SPID).
Tuttavia, il Governo spinge verso il wallet digitale, un sistema europeo ancora in fase sperimentale (attualmente nell’app IO con la patente di guida) che, una volta operativo a pieno regime, potrebbe sostituire definitivamente SPID e la CIE (Carta di Identità Elettronica). I prossimi decreti abiliteranno nuovi documenti nel wallet, come Isee e titolo di studio.
Nel nuovo accordo, le parti hanno comunque istituito un tavolo tecnico per l’aggiornamento e il miglioramento continuo del sistema SPID, confermando l’erogazione di contributi pubblici a supporto degli investimenti futuri.