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Variante Tremezzina, incognite costi e ritardi. L’ira di Spaggiari e Pozzi: “Non dicono nulla, è sempre così”

La statale Regina è riaperta da quasi un mese ma le polemiche sul cantiere di Colonno non tendono a placarsi. Infatti, dopo la fine della prima tranche di lavori conclusasi lo scorso 5 aprile, tutt’oggi non si sa ancora nulla riguardo la “fase due”, in cui verranno realizzati il salto di montone e la galleria di svincolo.

Nemmeno il cronoprogramma è stato reso noto da Anas, nonostante la richiesta, durante l’ultimo vertice in prefettura (30 marzo), da parte dei sindaci di lago e valli di venire a conoscenza delle tempistiche entro 15 giorni. Evidentemente la promessa non è stata rispettata. La causa principale del ritardo sarebbe l’aumento dei costi delle materie prime (qui l’articolo con i dettagli).

La situazione sta creando non pochi malumori tra i primi cittadini, come a Menaggio, dove il sindaco Spaggiari da settimane sta chiedendo che venga reso noto il cronoprogramma: “Anas non fa sapere niente, né quando inizierà la fase due, né in che modo verranno svolti i lavori e nemmeno quando terminerà il cantiere – denuncia – Serve tempo per organizzarsi e coordinare i vari servizi per contenere i disagi. Ho scritto un mese fa ad Anas al riguardo e nemmeno mi hanno risposto. Non si può sempre sperare nella pazienza della gente, perché prima o poi finisce”.

Il malumore è diffuso anche in Centro Valle Intelvi, dove si attende di conoscere il destino dell’ex Cava Citrini (a questo link la vicenda completa): “Questo è il metodo che Anas ha sempre avuto: arrivano all’ultimo momento, le cose sono già fatte e non c’è possibilità di dialogo – accusa il primo cittadino Mario Pozzi – Sono mesi che noi sindaci aspettiamo e ci mettiamo a disposizione per collaborare. Aspettiamo anche di capire se la cava verrà usata e se avranno i permessi necessari”. Al riguardo mesi fa la giunta aveva ribadito come il Comune non avesse mai dato alcuna autorizzazione per smaltire lo smarino, prodotto dai lavori della Variante, a Castiglione (località dove si trova la struttura).

E il rapporto tra le amministrazioni e Anas, già pesantemente compromesso dopo la comunicazione tardiva dello slittamento del cantiere di Colonno di una settimana, ora sembra essersi incrinato irreparabilmente: “Speravo, vista l’importanza dell’opera, che ci venissero più incontro. Ma loro utilizzano questo metodo di lavorare che non permette alle amministrazioni di collaborare”, conclude amareggiato Pozzi.

La vicenda del cantiere di Colonno è ancora lontanissima dalla parola fine.

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3 Commenti

  1. Il sindaco Pozzi non sa se la cava verrà usata e se ci sono le autorizzazioni?!?! Ma non è un lui e la sua giunta a doverle concedere?? Magari potrebbe iniziare a mettere un divieto di transito ai mezzi sopra le 3,5t sulla via di accesso, rientra nei suoi poteri, ma magari non lo sa…

  2. Mi auguro solo non imbocchino il binario morto della più che nota “Ticosa” e dell’indecenza delle “paratie” sul lungolago.

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